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PIANETA GRANATA
30 Ottobre 2024 - 22:27
Mea culpa o cosa? Cosa c’è dietro il duro sfogo andato in scena nella conferenza stampa della vigilia di Roma-Toro di Paolo Vanoli? I toni sono stati simili a quelli usati spesso dal suo predecessore, quell’Ivan Juric che proprio giovedì 31 ottobre all’Olimpico di Roma si giocherà tutto contro la sua ex squadra. Ma andiamo per gradi. Dopo aver abbracciato virtualmente la famiglia di Matilde Lorenzi, la 19enne sciatrice morta dopo un incidente sulle piste da sci («Da sportivo e da genitore sono cose che ti toccano, come staff e come club facciamo sentire la nostra vicinanza alla famiglia», ha detto Vanoli), il tecnico ha poi parlato della sfida contro i giallorossi: «Roma in crisi? Sono una squadra costruita per arrivare a obiettivi importanti - avverte Vanoli -, hanno diversi campioni che possono decidere la partita da soli e Ivan (Juric, ndr) ha fatto un ottimo lavoro qui in granata, se io non dimostro di fare più punti significa che è stato bravo: noi dovremo metterci tanta personalità e capire la sfida da un punto di vista emotivo».
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Intanto la vittoria contro il Como di venerdì scorso ha riportato un pizzico di fiducia, soprattutto se si considera che il Toro non ha subito gol. «Voglio rivedere quella determinazione e quella voglia di non prendere gol - ha sottolineato Vanoli in vista della trasferta nella Capitale - ora stiamo cercando nuovi assetti perché abbiamo perso Zapata: se togli l’attaccante più forte, non è facile per nessuno…». L’allenatore avrà a disposizione il croato Borna Sosa, ma la buona notizia arrivata dall’infermeria porta allo sfogo da parte del tecnico: «Abbiamo sbagliato la valutazione, c’è mediocrità e serve di più da parte di tutti - ha tuonato in conferenza stampa - perché se vogliamo fare uno step, tutte le aree di una società devono crescere: dai medici, all’agronomo, a me stesso in prima linea».
E’ questa la ricetta del tecnico per diventare ambiziosi ed alzare l’asticella degli obiettivi: «Ma per arrivare al macro obiettivo (l’Europa, ndr), bisogna passare dai micro obiettivi - ha sottolineato Vanoli - che sono i tre punti nella singola partita, poi i 40 per la salvezza, infine l’Europa: quello è il nostro sogno, ma prima c’è tutto un percorso da fare». Intanto la sorpresa di questo avvio di stagione, Ché Adams, non segna da tre partite: Vanoli pensa comunque a dargli fiducia al fianco di Tonny Sanabria: «Non ho mai visto uno scozzese soffrire la pressione - ha ribattuto l’ex allenatore del Venezia - e sta facendo un grandissimo campionato: vede e sente la porta, sono convinto che farà i gol che deve fare».
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