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GIORNATA GRANATA

Il Toro e i derby della Mole: ecco perché sono diventati l'incubo del presidente Cairo

Tutti i numeri dei granata nelle sfide contro la Juventus. Ma la squadra di Vanoli può crederci: il dato che fa ben sperare...

Il presidente del Torino, Urbano Cairo

Il presidente del Torino, Urbano Cairo

Una volta era l’appuntamento più atteso dell’anno, quello con la data da cerchiare in rosso, ma da troppo tempo è diventato un incubo. Sabato c’è il derby contro la Juve, fa sempre un certo effetto rileggere le statistiche del presidente Cairo: 30 stracittadine, 23 sconfitte, sei pareggi e una vittoria nel 2015, con il bilancio completato da 15 gol fatti e addirittura 54 subiti. Ed è ancora più incredibile se tutti questi numeri vengono messi a confronto con le altre big della A. Tra Inter, Milan, Napoli e le due romane, nessuno ha fatto più punti della Juve nei precedenti contro il Toro.

«Ad ogni campionato partono con sei punti in più, sono le due vittorie nei derby» dicono i più maliziosi sui social. Limitandosi soltanto allo Stadium, quindi dal 2012 in avanti, su 13 sfide i granata sono riusciti a “portare a casa le penne” appena tre volte, sempre con il risultato di 1-1: di conseguenza, essendo che le altre sono solo sconfitte, significa che la Juve ha sempre segnato almeno un gol. In questo scenario da brividi, poi, bisogna infilare il momento attuale del Toro, che ha perso sei delle ultime sette partite tra campionato e coppa e che negli ultimi 270 minuti ha realizzato una sola rete al Como, peggior difesa della A, e che è rimasto a secco tra Roma e Fiorentina.

Sembra quasi una squadra destinata al patibolo, il tecnico Vanoli sta cercando di lavorare sulla testa dei suoi ragazzi per togliere il peso di questa maledizione da derby, con l’ultima vittoria in trasferta che risale al 1995. In questo senso, il fatto che tanti giocatori siano nuovi può essere d’aiuto: da Coco a Maripan, passando per Pedersen e Sosa, diversi granata saranno alla prima stracittadina e non hanno vissuto il tabù in prima persona. E poi, c’è un altro aspetto che può alimentare le speranze: la Juve dell’ultimo periodo non ha le sembianze della schiacciasassi di una volta, basti pensare che ad ottobre Cagliari e Parma sono usciti indenni dallo Stadium.

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