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Nicolò Savona, la prima in azzurro: "Chiellini si è raccomandato, ecco cosa mi ha detto..."

Dalla Next Gen alla prima squadra Juve alla Nazionale: "Un sogno ma il difficile deve ancora arrivare"

Nicolò Savona

Nicolò Savona (foto Getty/Images for Figc)

La Next Gen bianconera se la passa male: nelle ultime ore è stato esonerato Paolo Montero (verrà richiamato Massimo Brambilla) per risollevare la classifica della seconda squadra juventina che in Lega Pro (nel Girone C) è all'ultimo posto in con soli 7 punti. In compenso, proprio dalla Next Gen arriva l'ultimo convocato da parte del commissario tecnico Luciano Spalletti, che vede in lui un grande potenziale sia dal punto di vista tecnico - perché ricopre più ruoli - sia dal punto di vista fisico. Stiamo parlando di Nicolò Savona, valdostano d'origine, entrato all’età di soli 8 anni nel vivaio bianconero. Savona, nato il 19 marzo 2003, prima ha convinto in estate Thiago Motta a fargli fare il grande salto in Serie A, poi Spalletti, che lo ha seguito nelle sue undici presenze - di cui ben sette da titolare -, condite da due gol. Questo biglietto da visita lo ha portato direttamente in Nazionale, in un gruppo, quello bianconero, dove ha ritrovato due compagni di reparto come Federico Gatti e Andrea Cambiaso.

Suo consigliere di fiducia, è un altro difensore, uno che ha fatto le fortune della Juventus e della Nazionale: “Chiellini mi ha detto di continuare a lavorare con umiltà per raggiungere gli obiettivi e di cercare di migliorare giorno dopo giorno", ha detto Savona in conferenza stampa a Coverciano. Spalletti ha sottolineato la sua duttilità, la capacità di giocare sia da esterno sia nella difesa a tre: “Ricoprire diversi ruoli al giorno d'oggi è molto importante. Le mie caratteristiche sono di spinta e di difesa, ma lo scorso anno ho fatto principalmente il terzo di difesa. Posso ricoprire entrambi i ruoli e questa credo sia una cosa a mio vantaggio".

Nato ad Aosta, da bambino praticava sia calcio sia lo sci: “Ho la casa sulle piste, da piccolo ho fatto diverse gare, soprattutto nello slalom. Poi a dieci anni ho dovuto scegliere tra calcio e sci e ho scelto il calcio, anche perché lo sci non mi piaceva particolarmente". Anche lui come Comuzzo, un altro degli ultime arrivati in casa Italia, sogna di esordire con la Francia: “Ma se dovessi giocare contro il Belgio mi piacerebbe sfidare Doku". Intanto l’importante è restare con i piedi per terra: “Il difficile deve arrivare, so che devo mantenere la stessa umiltà - ha concluso il giovane difensore -. Dedizione e costanza sono le qualità con le quali sono arrivato fin qui e non le dovrò mai smarrire. Cercherò di restare così come sono". 

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