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GIORNATA GRANATA

Dall'FK Atmosfera al Toro: tutto quello che c'è da sapere su Gvidas Gineitis, nuovo gioiello granata

Il centrocampista classe 2004 è l'uomo del momento, ma com'è arrivato fin qui? Da Ludergnani a Juric, ecco il suo percorso

Il centrocampista del Torino, Gvidas Gineitis (foto LaPresse)

Il centrocampista del Torino, Gvidas Gineitis (foto LaPresse)

Preso da Ludergnani, cresciuto con Scurto, lanciato da Juric ed esploso con Vanoli: sono i quattro “padri calcistici” di Gvidas Gineitis. Il lituano è l’uomo del momento del Toro, tra il gol del pareggio contro la Lazio e la rete con la sua Nazionale pochi giorni fa. E non sono mai marcature banali, «Sono fatto così, quando giochiamo contro le top squadre entro e segno» ha detto quasi a mo’ di battuta, memore della gioia vissuta poco più di un mese fa con il 2-1 decisivo contro il Milan.

Per arrivare a vivere sogni del genere, però, Gineitis ha dovuto fare tanta strada. E ha lasciato il suo paese molto presto, quando aveva appena 16 anni, «Mamma Sandra ha pianto tanto quando me» rivela il ventenne di Mazeikiai. A Ferrara lo hanno notato nell’FK Atmosfera, così lo portano in Italia nel 2020, in piena epoca Covid. Con la Spal cresce in fretta ed ecco che arriva la chiamata del Toro a gennaio 2022: il dt Vagnati vuole Seck, il responsabile del settore giovanile Ludergnani mette gli occhi su Gineitis e Dell’Aquila (oggi in prestito al Messina), all’ultimo giorno di mercato vengono prelevati tutti e tre. Viene accolto da mister Coppitelli e poi lanciato da Scurto, mentre in prima squadra Juric ne individua subito le qualità. E durante il ritiro invernale in Spagna in concomitanza con il Mondiale in Qatar, Gineitis viene promosso tra i grandi e da lì non tornerà più indietro.

Il clamoroso errore di Monza è una semplice distrazione di gioventù, per il lituano comincia una parabola che arriva fino alle prodezze dei giorni attuali con Vanoli che lo sta inserendo sempre più spesso. «Lavoro tanto in palestra perché a centrocampo sono sempre battaglie, il mio idolo è De Jong del Barcellona e vorrei assomigliare a lui» i sogni e gli obiettivi futuri del classe 2004. La strada verso la definitiva consacrazione è ancora lunga, ma di certo è quella giusta: dietro a Ricci e Casadei, sta crescendo un altro centrocampista molto interessante. E il Toro lo ha già blindato fino al 2028.

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