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pianeta juventus
25 Aprile 2025 - 06:47
Andrea Fortunato era stato scelto da Giovanni Trapattoni
Sembra ieri, eppure sono già passati trent'anni: il 25 aprile 1995, se ne andava Andrea Fortunato. Il 23enne calciatore della Juventus, promessa del calcio italiano, si spegneva dopo aver lottato duramente contro una forma di leucemia fulminante. La sua carriera aveva spiccato il volo nelle giovanili del Como: con la maglia dei lariani, Andrea debutta in Serie B a soli 18 anni. Il Genoa, l’anno seguente, lo preleva dai lombardi per portarlo in Serie A dove viene notato e richiesto da Giovanni Trapattoni in persona, allora allenatore della Juventus. Fortunato sbarca sotto la Mole nel 1993 e per molti era destinato a diventare l’erede di Antonio Cabrini, visto il ruolo di terzino sinistro ricoperto dal ragazzo nato a Salerno. Nonostante fosse uno sportivo allenato e ben attrezzato fisicamente, la malattia se l’è portato via velocemente.
Dopo una partenza di stagione straordinaria per Andrea Fortunato si presentò una spossatezza inspiegabile, della quale solo a maggio del 1994 si scoprì la causa scatenante, la leucemia. “Una sera a cena – ricorda Fabrizio Ravanelli, un fratello per Andrea Fortunato - in un ristorante di Torino, Andrea si sentì male e iniziò a sanguinare dal naso; il giorno dopo dovevamo partire per una tournée, ma la società ci disse che Andrea era stato ricoverato per una forte anemia. Ci misero veramente in allarme e lì scattò un momento veramente difficile per tutti, un silenzio glaciale...”.
Per quasi un anno, Andrea si sottopose alle cure a Perugia, ospite con la sua famiglia a casa di Ravanelli, e sembrò per un po’ che le sue condizioni stessero migliorando. Il destino, però, non aveva finito con lui e il 25 aprile del 1995 arrivò la notizia che nessuno avrebbe voluto ricevere: Andrea se n’era andato per sempre, troppo indebolito dalle cure – con le difese immunitarie abbassate – per riuscire ad avere la meglio di una semplice influenza. Del giorno del suo funerale, a Salerno, riecheggiano ancora le parole di Gianluca Vialli, al quale Andrea era unito da un legame di amicizia profondissimo: “Speriamo che in paradiso ci sia una squadra di calcio, così che tu possa continuare a essere felice correndo dietro a un pallone. Onore a te, fratello Andrea Fortunato”.
IL RICORDO DELLA JUVENTUS
"È difficile spiegare che significato abbia per ognuno di noi questo giorno. Il 25 aprile, da trent'anni a questa parte, per la famiglia bianconera è la giornata del ricordo. È la giornata in cui, caro Andrea, non possiamo fare altro che pensarti ancora più intensamente. Ci hai insegnato che cosa significasse davvero lottare, sul rettangolo verde e, soprattutto, nella vita. In campo non hai mai mollato: sulla corsia di sinistra hai percorso centinaia e centinaia di chilometri con il numero 3 sulla schiena. La tua dedizione ti ha portato a essere a 23 anni il terzino sinistro titolare della Juventus e a debuttare in Nazionale.
Il tuo sogno, però, caro Andrea è stato spezzato troppo presto da un destino crudele. Un destino che ti ha messo di fronte a una sfida troppo difficile, ma tu non hai mai perso la speranza e la tua forza d'animo, una volta di più, ha confermato la splendida persona che eri: anche nel momento più complicato sei stato tu a utilizzare parole di conforto con chi è sempre stato al tuo fianco, dalla tua famiglia ai tuoi compagni, sei stato tu a voler stare vicino alla squadra nei momenti più delicati della stagione. La stessa squadra che ti ha voluto dedicare lo Scudetto della stagione 1994/1995.
È dal 25 aprile del 1995 che non ci sei più. Ci manchi tremendamente tanto, e così sarà per sempre, ma oggi tutti insieme vogliamo ricordarti con un sorriso e, soprattutto, vogliamo ricordarti con il tuo meraviglioso sorriso, indelebile nei nostri ricordi.
Ciao, Andrea".
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