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GIORNATA GRANATA

Vanoli, il Toro e le parole di Buffon: "Io su una panchina più importante? Gli rispondo così"

Il tecnico granata si prepara alla sfida contro il Venezia: "Loro sono affamati di punti, ma anche noi". Le ultime su Ricci

Il tecnico del Torino, Paolo Vanoli

Il tecnico del Torino, Paolo Vanoli

Venerdì c’è la sfida contro il Venezia, ma in casa Toro si guarda già a 48 ore più tardi, quando ricorrerà il 76esimo anniversario della tragedia di Superga. «La storia del club è una motivazione di tutti i giorni, è un errore soffermarsi solo sul 4 maggio: abbiamo il dovere di onorare una squadra irripetibile» le parole di Paolo Vanoli, che si prepara alla sua prima volta al colle. In realtà era già salito al suo primo giorno torinese, in forma privata e soltanto con lo staff, ma domenica avrà tutto un altro sapore. «Ci sono tanti racconti da pelle d’oca e l’addetto stampa (Piero Venera, ndr) mi racconta sempre qualche aneddoto nuovo, cerco di fare il massimo per trasferire tutte queste emozioni - continua in conferenza stampa - e dobbiamo ricordarci sempre la maglia che indossiamo». Prima, però, c’è una partita da giocare: al Grande Torino arriva il Venezia, i granata vogliono rialzarsi dopo la sconfitta di Napoli.

Vanoli, come sta la squadra?
«Ricci non ci sarà, la tendinopatia gli dà fastidio. Lazaro sarà squalificato ma rientra Gineitis. Ilic sta bene, tutti gli altri pure. Vlasic? Rientrava da un problema al polpaccio: è solo da gestire, ma ha i 90 minuti».

Che Venezia si aspetta? Sarà anche una sfida speciale per lei dopo la promozione dello scorso anno…
«L’emozione è stata di più nella prima gara, è arrivata quasi subito dopo ciò che avevamo fatto insieme. È passato un girone, ognuno ha i propri obiettivi: loro si sono ravvivati, sono in lotta per salvarsi e dobbiamo saperlo. Giocano un buon calcio, faccio i complimenti al mister e lo ha dimostrato ovunque sia stato. Sono pericolosi sui piazzati, segnano tanti, e sappiamo il loro obiettivo. Noi dovremo essere attenti e concentrati: vogliamo questi tre punti».

Poi avrete ancora Lecce, Inter e Roma: tutte squadre che si giocano qualcosa di importante
«Dobbiamo lavorare sulla mentalità, capire che non tutte le partite sono uguali: Venezia e Lecce, ad esempio, giocheranno alla morte perché devono salvarsi. Ma mi sta dando molto fastidio questo parlare di “squadra in vacanza”…Dobbiamo capire il messaggio: bisogna affrontare ogni partita con delle motivazioni, è un allenamento di mentalità perché magari l’anno prossimo in queste gare lotteremo per qualcosa di grande e diventeranno fondamentali».

Buffon ha detto che la vede su panchine più importanti in futuro…
«Non sono abituato a guardare lontano dal domani, io guardo il presente e lavoro tanto. Se oggi ho la fortuna di allenare questa grande squadra, è grazie al lavoro che ho fatto fino adesso. La prospettiva futura è in base a ciò che fai».

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