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GIORNATA BIANCONERA
09 Maggio 2025 - 16:53
Per la Juve c’è un altro spareggio Champions, dopo quello di Bologna arriva l’incrocio con la Lazio. "Ma questo è un giochino che piace fare a voi, è già da sei partite che dite sono tutte finali - ribatte il tecnico in conferenza stampa - e io rispondo che ci sono ancora nove punti in palio: in Italia giocano tutte per vincere ed è bello, questa è la più importante semplicemente perché è la gara che arriva per prima". E’ inevitabile, però, che questa valga un po’ di più: Roma, Lazio e i bianconeri sono tutte a 63, ma pure gli emiliani rossoblu sono sempre in corsa. E sabato pomeriggio, alle 18 all’Olimpico, è vietato perdere.
Tudor, cosa si porta dalla gara al Dall’Ara?
"È stata una partita fatta bene da tutti i componenti: è sempre quello l’obiettivo, bisogna avere una mentalità e un calcio di andare in avanti, mentre quando ci si difende lo si fa tutti insieme. È un obiettivo sempre".
Cosa vi dite nello spogliatoio?
"E’ stata una bella settimana, con più consapevolezza fiducia nei mezzi: c’era tanta voglia di fare bene. Ci siamo preparati al meglio perché sappiamo l’importanza della partita. Se siamo convinti di entrare in Champions? Ne son convinti tutti, tutta la squadra lo è. E’ chiaro che pensiamo di essere forti, ma poi c’è il campo in cui dimostrare. Tutti dicono che sono forti: ci sono convinzioni, ci sono parole che tante volte sono fumo. E se io lo dico sono solo parole, bisogna farlo vedere in partita".
Qual è la situazione in infermeria?
"Vlahovic ha fatto tutta la settimana con noi, sta bene. E poi c’è Gatti che ha fatto una piccola parte di un allenamento e a questo punto lo portiamo in panchina e vediamo".
Cosa le è piaciuto di più delle partite che avete affrontato fino ad oggi?
"Ci sono stati tanti pezzi fatti bene. L’ultima partita era una sostanza, una concretezza e una mentalità di livello. Ho visto tanti bei tempi, nel primo tempo di Roma si è creato, si è dato, si è voluto. Non bisogna limitarsi a niente quando si chiede di costruire una squadra, bisogna dare tutto. Ci sono momenti, difficoltà, problematiche che non ti aiutano. Non bisogna arrendersi e trarre il massimo".
A Roma si dice che lei abbia avuto un addio turbolento con la Lazio dopo la parentesi tra marzo e giugno 2024…
"Non ho mai parlato della Lazio. Là si è fatto un grande lavoro, si è presa una squadra in difficoltà e si è portata in Europa League. In quel mini-campionato delle ultime dieci giornate arrivammo secondi alle spalle dell’Atalanta. Poi, con pace e serenità, ho preso la decisione di andare via, ma auguro loro il meglio e voglio bene a tutti".
Cosa serve per rivedere una Juve vincente come quella nella quale giocava il Tudor calciatore?
"È una domanda che riguarda il futuro, posso rispondere o no. E io non rispondo, perché riguarda il futuro e mi focalizzo solo sul presente".
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