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IL NUOVO COMMISSARIO TECNICO
19 Giugno 2025 - 17:01
Il nuovo ct Gattuso in mezzo a Buffon e Gravina
E’ iniziata l’era Gattuso, ma per un attimo è sembrato di tornare al 2006. Perché insieme a Ringhio, nuovo ct della Nazionale, c’erano tanti campioni del mondo in quella magica notte di Berlino: Buffon è sempre il capo delegazione azzurro, ora nel nuovo staff che cercherà di non fallire l’obiettivo Mondiale entreranno Bonucci, Zambrotta e Perrotta, tutti protagonista dell’ultima Italia vincente nella kermesse più importante con Lippi allenatore. E poi ci sarà anche Prandelli a lavorare fianco a fianco con Gattuso, nella speranza di ricostruire una Nazionale che possa unire e far sognare. "Questo è un sogno che si avvera, spero di essere all’altezza: so che il compito non è facile ma di facile nella vita non c'è nulla" le prime parole di Ringhio da nuovo ct. Il suo esordio è fissato per il prossimo 5 settembre al Gewiss Stadium di Bergamo contro l’Estonia.
Gattuso, quali sono le sue sensazioni?
"Posso promettere solo impegno e passione, voglio entrare nella testa dei giocatori. Dobbiamo parlare come un noi, non come un io. Poi sugli aspetti tecnici e tattici i giorni sono pochi, starà a noi fare meno danni possibili. La cosa più importante sarà tirar fuori dai calciatori voglia, entusiasmo e senso di appartenenza".
Come sarà il lavoro da ct?
"La quotidianità sarà diversa. Spero di non stressare troppo i colleghi della Serie A e chi lavora all'estero, l'obiettivo è vedere un paio di giorni di allenamento, parlare coi giocatori e vedere le partite. Sarà questa la vita, treni, aerei, vedere i giocatori e fare le scelte migliori…".
C’è un messaggio ricevuto che l’ha colpita maggiormente?
"Sicuramente sentire i miei genitori emozionarsi per l'opportunità che mi ha dato la Federazione è stato un bel momento, di gioia. Poi tanti altri messaggi ma sentire papà e mamma emozionarsi ancora è stato bello".
Come ha visto l’Italia in Norvegia?
"La pressione la porta la maglia azzurra, siamo la Nazionale che ha vinto quattro Mondiali e restare due volte fuori dalla fase finale è un peso. Dobbiamo essere bravi a reagire. La gara con la Norvegia l'ho vista, è stata una gara difficile. Loro andavano 3-4 volte più forti di noi, alcuni nostri giocatori venivano da una sconfitta forte in Champions e in quel momento non abbiamo avuto la loro forza".
Cosa chiederà ai suoi ragazzi?
"Se non vedo calciatori che vanno a 100 all'ora...Bisogna far parlare il campo, bisogna stare lì e andare a mille all'ora. Per me quando l'allenamento inizia bisogna pedalare, andare. La squadra deve lavorare con serietà e impegno, poi a ciò che succede fuori dal campo non do importanza. Non posso fare il sergente di ferro o il poliziotto, ma quando un giocatore si allena deve andare sempre a mille allora".
Quale sarà il suo motto?
"Di dirci le cose in faccia, di voler creare una famiglia. In campo le difficoltà ci sono in qualsiasi momento e se non si fa una corsa in più diventa dura, in questo momento dobbiamo riuscire a cambiare questo aspetto. Dobbiamo dirci anche le cose che non vogliamo sentire, solo così si può crescere".
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