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GIORNATA GRANATA

Toro, Baroni e la contestazione a Cairo: "Ecco cosa ne penso. E sul modulo anti-Atalanta vi dico che..."

Vlasic e compagni si preparano ad affrontare l'ex Juric nel giorno di un'altra marcia contro il patron

Il tecnico del Torino, Marco Baroni

Il tecnico del Torino, Marco Baroni

Un altro Toro-Atalanta, un’altra marcia di contestazione al presidente Urbano Cairo. «La mia attenzione e quella del mio staff è rivolta soltanto al miglioramento e alla crescita della squadra - la risposta di Marco Baroni sul tema protesta contro il patron - e ho parlato più volte dell’importanza dei tifosi: si gioca per loro, bisogna portare risultati perché così si può mettere tutti d’accordo». L’altro grande tema della vigilia è legato al modulo: difesa a tre, la mossa vincente contro la Roma del Gasp maestro di Juric, o ritorno alla retroguardia a quattro? Al Filadelfia si è provato tutto, il tecnico granata si è preso ancora una notte di riflessioni.

Baroni, che Atalanta si aspetta?
«Sono abituati a giocare tante partite, è da anni che fanno 50 gare. Hanno grande qualità e mi aspetto una squadra che stia bene, in salute. È più facile che siano arrabbiati, stanno facendo un percorso in Champions».

Quale modulo utilizzerà?
«Siamo in assemblaggio, sono arrivati giocatori durante il mercato che non hanno molto minutaggio. Lavoriamo per costruire un’identità forte, in questa parte di campionato è importante trovare solidità ed equilibri. Nel pre-campionato ho provato alcune situazioni, poi saremo dentro un nostro sistema funzionale alle attitudini dei ragazzi. Non vedo problemi se in questo momento abbiamo optato per soluzioni in virtù della solidità e dell’equilibrio. La difesa? Al di là del sistema, conta l’interpretazione della partita: a Roma lo abbiamo fatto bene, l’Atalanta gioca simile e saranno importanti l’atteggiamento e la ferocia agonistica».

Senza Masina, chi può essere un’alternativa in difesa?
«Adam ancora alla parte fisioterapica: ho detto alla società di fare comunicati medici, ora vedremo se tornerà per la prossima settimana. Ho comunque Tameze che ha fatto 28 partite, poi c’è Dembele, non escludo una variante da questo punto di vista».

E in attacco?
«Cerchiamo un equilibrio di squadra, che viene prima di tutto e prima di qualsiasi aspetto personale. Stiamo lavorando sulla compattezza e sull’identità, quando ce l’avremo Simeone e Adams potranno giocare insieme».

Zapata a che punto è?
«Lo porto in panchina perché può darci un contributo. Sta lavorando per ridurre il gap, occorre soltanto quello, ma lo ridurrà allenandosi e giocando».

Abouhklal è un’arma a gara in corso?
«In questa squadra non ci sono giocatori più o meno bravi a subentrare. Si sono alternati 20 calciatori, 16 sono partiti titolari: gli ultimi due quarti di gara sono i più importanti, Aboukhlal è in crescita e presto darà il suo contributo anche dal primo minuto. A Roma è entrato bene».

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