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"L'ispettore generale" di Gogol al Teatro Carignano, Papaleo e il personaggio che non ti aspetti...

In scena da martedì 9 gennaio per il cartellone dello Stabile

"L'ispettore generale" di Gogol al Teatro Carignano, Papaleo e il personaggio che non ti aspetti...

Rocco Papaleo

I colbacchi, i pastrani di pelliccia, il ghiaccio, la neve, le uniformi e i costumi d’epoca dai colori sgargianti. Anche le luci, così surreali e con tonalità che evocano l’idea del freddo, del buio, contribuiscono a ricreare sul palcoscenico l’atmosfera di quella piccola città sperduta della provincia russa dell’Ottocento dove Gogol ha ambientato l’opera teatrale satirica scritta nel 1836 e ispiratagli da Puškin. La scena è quella de “L’ispettore generale” di Nikolaj Gogol per la regia di Leo Muscato, una produzione dello Stabile di Bolzano, Stabile di Torino e Stabile del Veneto che il pubblico potrà vedere al Teatro Carignano da martedì 9 a domenica 21 gennaio. Protagonista sul palco, insieme con una compagnia di 13 attori, Rocco Papaleo.


Dopo i sold out di “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese, che si concluderà domenica 7 gennaio, il teatro bomboniera di Torino riparte da uno dei più grandi capolavori della drammaturgia russa. «Una tragedia travestita da farsa o una farsa travestita da tragedia» la definisce Muscato, dove Gogol denunciava e metteva alla berlina la burocrazia corrotta della Russia zarista. In ogni caso una pièce sempre attuale, valida in ogni tempo. Proprio perché parla di corruzione. Sono tutti corrotti, a cominciare dal Podestà, i funzionari di questo distretto della provincia russa dove è atteso da San Pietroburgo l’ispettore generale per controllare l’operato degli impiegati. Peccato che i funzionari scambino per l’ispettore il giovane squattrinato Chlestakov, alias Daniele Marmi, appena giunto in città, il quale, accortosi dopo un po’ dell’equivoco, approfitterà della situazione per trarne vantaggi. Nei panni del Podestà è Rocco Papaleo. «Un personaggio un po’ lontano da quello che ho fatto fino ad oggi - dice l’attore lucano -. Un politico approfittatore, disonesto, un personaggio completante negativo, forte con i deboli e debole con i forti».

E negativi sono anche gli altri personaggi: il fedele servitore Osip (Giulio Baraldi), la moglie e la figlia del Podestà (rispettivamente Marta Dalla Via e Letizia Bravi) che si contendono le attenzioni del bellimbusto Chiestakov, il giudice (Marco Gobetti), il sovrintendente alle opere pie (Gennaro Di Biase), la dottoressa (Elena Aimone), il direttore scolastico (Marco Vergani), l’ufficiale postale (Marco Brinzi), i due compari, Dobcinskij e Bobcinskij (Michele Schiano Di Cola e Michele Cipriani), l’attendente (Salvatore Cutrì). Tutti personaggi vuoti, meschini, sfrontati, privi di senso morale. Tutti personaggi negativi, ma molto divertenti. Per conoscere i “Retroscena” dello spettacolo il 17 gennaio prossimo alle 17,30 al Teatro Gobetti Papaleo e gli attori della compagnia dialogheranno con Mariapaola Pierini sull’opera di Gogol.

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