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Sanremo chiede troppi soldi e la Rai non ci sta: Torino torna in pole position per il 2027

L'ipotesi Inalpi Arena si fa prepotentemente strada. E, intanto, spunta la concorrenza di Gallipoli e Viareggio

Sanremo chiede troppi soldi e la Rai non ci sta: Torino torna in pole position per il 2027

I vincitori della scorsa edizione

Sanremo a Torino? Sì, se ne continua a parlare. E' questo, infatti, l'argomento tornato oggi agli onori della cronaca da quando, lo scorso 27 giugno a Roma, durante la presentazione dei palinsesti Rai, l'ad Giampaolo Rossi ha ribadito che: “La Rai ha tutti gli strumenti a disposizione per fare un eventuale Festival da qualsiasi altra parte”.

Questa l'affermazione in risposta a quanti gli avevano chiesto di chiarire i rapporti sempre più al vetriolo fra l'azienda e il Comune della Riviera ligure. In sostanza, dato per scontato che l'edizione 2026 si farà a Sanremo, essendo la Rai l'unico broadcast ad avere partecipato al bando, dal 2027 tutto potrebbe cambiare per motivi, prevalentemente, di denaro. Sembra, infatti, che a Viale Mazzini proprio non vadano giù le richieste ingenti presenti nella domanda di gara con le quali la cittadina dei fiori richiede 6,5 milioni come base per il bando contro i precedenti 5, il 30 per cento in più sullo sfruttamento del marchio e anche l’1 per cento degli incassi pubblicitari.

Queste le motivazioni che, stando a indiscrezioni provenienti dai piani alti, starebbero spingendo prepotentemente Mamma Rai verso un porto più sicuro e decisamente meno costoso come, appunto, la città della Mole. Una Torino sempre meno industriale, suo malgrado, i cui sforzi per cercare di svoltare nel mondo dello spettacolo si stanno facendo notare a livello nazionale e non solo. Una Torino che ha già superato brillantemente, grazie all'Inalpi Arena, l'esame Eurovision Song Contest, del 2022, e quello delle Atp Finals. E non solo, sarà ancora il palazzetto di corso Sebastopoli a mettere in scena il 12 e 13 settembre prossimo  "Jukebox – La Notte delle Hit" condotto da Antonella Clerici e Clementino sempre per Raiuno. Si tratta di un format musicale dedicato alle colonne sonore di una vita dagli anni Settanta ai Duemila con nomi quali Michael Sembello, Nomadi, Rettore, Gemelli Diversi, Gipsy Kings by Diego Baliardo, solo per citarne alcuni.

I più maliziosi vedono in "Jukeboxe" una prova d'esame, una sorta di suond check per capire se, davvero, il palazzetto possa essere il nuovo Ariston, il palco per eccellenza della canzone italiana. Sarebbe davvero un bel cambiamento ma, come già detto più volte, al telespettatore poco importa se invece delle palme ci saranno gianduiotti, l'importante è non cambiare canale. La sfida Amadeus-De Martino, stravinta da quest'ultimo, insegna.

"Siamo sempre pronti ad accogliere la Rai, qualora decidesse di venire qui" si era espresso a marzo anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, accogliendo la possibilità di un trasferimento e optando, però, a favore del teatro dell'opera: "Abbiamo un teatro Regio straordinario, che sarebbe una location perfetta per il Festival, e sarebbe un grande successo per noi" disse ancora.

E, parlando di sindaci, nelle ultime ore ecco spuntare la concorrenza. Si tratta di Stefano Minerva, primo cittadino di Gallipoli, che ha scritto alla Rai, candidando la città salentina come possibile alternativa alla sede storica, già a partire dal 2027: "Siamo la regina del turismo del Sud Italia, ben collaudati ad ospitare grandi eventi. Siamo pronti ad accogliere il Festival. Gallipoli ha dimostrato di essere pronta per eventi di tale portata. Abbiamo un teatro da 1200 posti, tra i più attrezzati nel sud Italia, ogni anno gestiamo un flusso di due milioni di visitatori e tutti i vincitori di Sanremo passano da qui per i loro concerti. Pensiamo che la nostra città possa essere un’ottima location per questo grande evento" ha fatto sapere.

E non solo, secondo indiscrezioni proprio in queste ore ci sarebbe una trattiva aperta anche con Viareggio e si sarebbero fatte avanti Rimini e la Costiera Amalfitana. Tutte possibili concorrenti di una Torino che, in ogni caso, sembra rimanere nettamente in pole position davanti a tutti. Si vedrà.

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