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Teatro

A Vercelli il festival “Ogni luogo è un teatro”: spettacoli fino al 26 settembre

Il programma prevede spettacoli e performance distribuiti in diversi spazi della città

A Vercelli il festival “Ogni luogo è un teatro”

Il walkabout

Dal 13 al 26 settembre Vercelli ospita Ogni luogo è un teatro, rassegna curata da Teatro di Dioniso, Cuocolo/Bosetti e Arteinscacco. Il programma prevede spettacoli e performance distribuiti in diversi spazi della città, con un approccio che integra rappresentazioni teatrali tradizionali e forme sperimentali di partecipazione.

Tra le proposte più particolari figura L’ordine delle cose di Livio Ghisio con Annalisa Canetto, in scena dal 13 al 21 e poi il 23 e 24 settembre. Si tratta di uno spettacolo itinerante in automobile, con quattro spettatori alla volta, che esplora i concetti di cammino e pellegrinaggio, invitando a osservare in modo diverso il paesaggio urbano. Un altro appuntamento che unisce narrazione e movimento è il walkabout di Carlo Infante, intitolato Sotto sotto, memorie del sottosuolo idraulico che si rivelano RISOrsa. L’iniziativa, in programma dal sagrato della Basilica di Sant’Andrea, accompagna i partecipanti in una passeggiata con cuffie per ascoltare storie legate alla cultura del riso e al sistema idraulico della città.

Il cartellone comprende anche spettacoli teatrali più convenzionali. L’apertura è affidata alla compagnia Povero Willy con Il profeta scorretto. Giorgio Gaber, diretto da Riccardo Leonelli, che immagina l’artista a confronto con il dibattito contemporaneo sul politicamente corretto. Domenica 14 settembre l’attore e regista Tindaro Granata presenta a Le Acacie Vorrei una voce, monologo nato da un laboratorio con detenute del carcere di Messina.

Lunedì 15 settembre, a Casacuocolobosetti, la compagnia Sagapò mette in scena La città senza nome, spettacolo ispirato a leggende della provincia argentina. Martedì 16 settembre, nello spazio Farm 1861, l’ensemble Diaghilev-Dammacco/Balivo propone Spezzato è il cuore della bellezza, con Serena Balivo e Elena Ruzza. Il testo, vincitore del Premio Ubu 2020-21 come nuovo testo italiano, racconta un triangolo sentimentale in cui le due protagoniste sono interpretate da un’unica attrice, con un linguaggio che combina elementi drammatici e ironici.

La rassegna si presenta quindi come un percorso articolato che intreccia teatro, performance itineranti e narrazioni legate al territorio, con l’intento di proporre un modello di fruizione culturale diffuso e accessibile nei diversi luoghi della città.

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