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Il Borghese
30 Maggio 2023 - 17:43
L'imprenditore Marco Conforti
La Torino da bere, quella degli Anni 80, quando l’ostentazione della ricchezza (reale o presunta), rappresentava la distinzione tra chi poteva e comandava e chi no. Sembra trascorso più di un secolo e la città è cambiata profondamente, ma certi stili di vita sono rimasti identici, anche se sottotraccia. La discrezione, anche sulle virtù, ora è d’obbligo, se non altro per nascondere i vizi, più o meno inconfessabili. Vizi e virtù non mancavano certo a Marco Conforti, l’abile imprenditore delle scuole guida trovato cadavere all’interno del bagagliaio del suo Suv in un parcheggio di periferia della città. Un mistero, un giallo che solo parzialmente potrà essere risolto dall’autopsia che sarà eseguita oggi dal medico legale Roberto Testi.
Il video dal ristorante dove Conforti ha consumato l'ultima cena
Intanto c’è la Ferrari di Conforti, sparata fino a 200 all’ora verso Varazze per trovare un posto per il suo motoscafo. Poi il ritorno a casa, la doccia e il cambio di auto per la serata a base di vino, buon cibo e chissà cos’altro. L’ultima per Marco Conforti. Il Suv, una Range Rover Velar, dov'è stato trovato cadavere era lì, all’angolo fra via Rovigo e strada del Fortino, almeno dalla fine di quella giornata iniziata con la corsa verso la Liguria con un amico. I due erano a bordo della Ferrari Portofino di Conforti, quella che lui chiamava il suo “gioiellino”. L’aveva appena presa in leasing e la usava solo in certe occasioni. Come martedì mattina, quando è partito per Varazze con l’obiettivo di trovare un posto barca per il suo motoscafo. E poi via di ritorno verso Torino.
Anzi, verso la casa di Castagneto Po che aveva messo in piedi da zero, comprando il terreno e costruendo una villa per tutta la famiglia. Dov’era rimasto ad abitare anche dopo la separazione dalla moglie Serena: lui sotto, lei e i figli Carola e Riccardo al piano di sopra. Martedì si è lavato e si è cambiato, indossando un paio di pantaloni chiari e la maglietta scura che aveva anche quando è stato ritrovato senza vita. Appuntamento a Torino, alla Gran Madre, con gli amici Max, Luigi e Frank, cui si è poi aggiunta Vicky, la donna russa che Conforti descriveva come una “amica di letto”. Dopo i saluti, la cena a base di pesce e vino bianco a L’Esca, a pochi metri da uno dei monumenti simbolo di Torino: il ristorante dietro la Gran Madre era pieno martedì sera, tanto che nessuno dei camerieri ha fatto caso a quella comitiva in mezzo ai quasi 200 commensali che affollavano il locale. I cinque hanno mangiato e bevuto, restando fino quasi all’orario di chiusura. Quando hanno deciso di spostare la serata altrove, il noto locale Samara di via Nizza.
I cinque hanno mangiato e bevuto, restando fino quasi all’orario di chiusura. Quando hanno deciso di spostare la serata altrove, il noto locale Samara di via Nizza
La diretta video di fronte al night club
E qui le tracce dell’uomo cominciano a perdersi, la compagnia si divide, ognuno fa la sua serata tra spogliarelli, privé, fiumi di champagne, cubiste e ragazze immagine. In certe compagnie la cocaina è di casa e non si sa, allo stato dei fatti, se Conforti ne abbia fatto uso nell’ultima serata della sua vita. Solo a notte fonda l’uomo lascia il locale di via Sacchi e sale sul Suv: sembra che prima abbia portato a casa Vicky, poi abbia continuato a divertirsi insieme a Frank. Il quale, stando a quanto raccontato ad amici e inquirenti, ha lasciato Conforti fra le 2 e mezza e le 3. Poi cos’è successo? E’ su questa domanda che lavora la polizia: ha acquisito i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza esterne al locale per capire se nell’ultimo viaggio in auto Conforti fosse solo o in compagnia dei suoi amici (che sono stati ascoltati tutti dagli investigatori della squadra mobile) o con altre persone. Un altro enigma riguarda la destinazione. L’auto dell’imprenditore è stata trovata giorni dopo in via Rovigo, tra l’altro in favore di telecamere: in neppure 200 metri ce ne sono almeno una decina ed è improbabile che nessuna di esse abbia registrato le immagini dell’arrivo dei Conforti e, poi i suoi ultimi attimi di vita, prima di essere rinchiuso nel bagagliaio.
Intanto l’autopsia accerterà se quella dell’imprenditore sia stata una morte causata da un malore o da un’overdose, oppure se l’uomo sia stato ucciso. Tutto il resto è ancora da scrivere. Allo stato dei fatti gli investigatori sarebbero propensi a ritenere che la morte potrebbe essere sopraggiunta non per mano omicida, ma che qualcuno, per paura o per non essere coinvolto, avrebbe nascosto il cadavere all’interno dell’auto. D’altra parte sono stati gli stessi parenti della vittima a sostenere a più riprese che l’uomo non avrebbe mai ricevuto minacce. Dunque, sullo sfondo resta uno scenario che sembra far riemergere un passato “sopra le righe” tra vizi privati e pubbliche virtù che ha caratterizzato per anni la Torino “rampante” dei locali alla moda, dei ristoranti e gli alberghi di lusso, dei locali notturni e della “bella vita” di chi se la poteva permettere. E Conforti certamente questa bella vita se la poteva permettere.
Marco Bardesono - Federico Gottardo
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