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ANIMALI
18 Agosto 2023 - 07:35
I cani non possono entrare nelle piscine di Torino
Piscine, musei, Poste, uffici pubblici, cinema. La nostra Torino è davvero una città a misura di cane? Sì ma non del tutto. Negli ultimi anni il capoluogo piemontese ci ha messo del suo per diventare sempre più un comune “dog-friendly” e qualche risultato già si vede. Ma c’è ancora da lavorare.
Al cinema
Un esempio di disparità verso i cani è proprio il cinema, dove i nostri amici a quattro zampe possono entrare ma non dappertutto. Semaforo verde ai Due Giardini, al Centrale e ai Fratelli Marx. E lo stesso vale anche per i cinema del gruppo Gran Torino, Classico e Greenwich Village. Dove invece “Fido” non è ammesso sono le multisale. «Mi spiace, il nostro regolamento non prevede l’ingresso degli animali domestici», risponde una centralinista del The Space Cinema. Quindi, meglio evitare di andare a vedere un film col cane ad esempio a Parco Dora o, se si abita a Torino sud, a Beinasco. Niente animali nemmeno al cinema Massaua. “Purtroppo non è possibile accedere al cinema in compagnia dei propri animali domestici”, recita il regolamento sul sito web della multisala. E allora, bilancio finale: promozione a metà. Bene i piccoli cinema, male le multisale.
In Posta
Per quanto riguarda i cani alle Poste, va già meglio. Varcando la soglia dell’ufficio postale di via Vinovo, quartiere Lingotto, appare un cartello con sopra il seguente messaggio: “In questo ufficio postale i cani possono entrare con l’obbligo da parte del proprietario di utilizzare sempre il guinzaglio a una misura non superiore al metro e cinquanta, portare una museruola da far indossare in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta delle autorità competenti”. In poche parole, i cani alle Poste possono accedere, ma il padrone deve munirsi di qualche strumento, nello specifico il guinzaglio e la museruola.
In piscina
Dagli uffici postali alla piscina, le cose cambiano radicalmente. Qui per chi ha un animale domestico è molto dura, nel senso che i posti si contano davvero sulle dita di una mano. Provando a chiedere informazioni telefonando alla Colletta, la risposta è la seguente: «Ci dispiace, il regolamento comunale non prevede l’ingresso di cani in piscina, né di piccola né di grande taglia. Provi a contattare le piscine private». In effetti, l’articolo 7 del regolamento comunale sulle piscine recita così: “E’ vietato introdurre animali di qualsiasi specie; per gli animali domestici, fatti salvi i regolamenti e le leggi in materia, il divieto è relativo alla zona vasca, spogliatoio, servizi igienici e di ristorazione”. In breve, niente cani negli impianti natatori di Torino tipo Franzoj, Galileo Ferraris, Lido, Lombardia, Pellerina, Sisport e Trecate. Non che fuori Torino vada meglio. I cani sono vietati, ad esempio, ad Orbassano, al Blue Paradise. Per chi ha il cane, quindi, è consigliabile recarsi in strutture ad hoc, come ad esempio il Doggy Splash di Collegno.
Al museo
Per quanto riguarda invece i luoghi della cultura, le cose vanno già molto meglio. I cani sono ammessi al Museo del Cinema, ma solo se di piccola taglia, in braccio o all'interno di una borsa o nel trasportino. Non sono invece ammessi sull'ascensore panoramico della Mole. Il Mauto, invece, non fa distinzioni sulle taglie e nel regolamento segnala solo che “tutti i cani sono i benvenuti, purché ben educati e tenuti al guinzaglio”. Ma il vero apripista nell’accoglienza ai nostri amici a quattro zampe è stato Palazzo Madama, che alla biglietteria ai turisti offre anche il trasportino da usare durante la visita. Certo, qualche museo ancora “refrattario” ai nostri amici animali esiste. «Non consentiamo l’accesso agli animali domestici, di nessuna taglia», si limitano a rispondere gli operatori del Museo Egizio.
E gli animalisti?
Ma cosa ne pensano gli animalisti, della Torino città amica dei cani? Elena Anselma, da vent’anni volontaria del canile Cascinotto di Collegno, racconta: «Abito in centro a Torino e ho tre cani, devo dire che le cose in città sono migliorate molto negli ultimi anni per chi ha animali». E sul divieto imposto agli animali di entrare in piscina o in un museo? «Sono d’accordo - afferma - perché in piscina ci sono i bambini, i cani perdono i peli, non è igienico. E non li farei nemmeno entrare in un museo. Un cane ha bisogno di spazi per svagarsi e non sarà certamente a suo agio se resta fermo per diversi minuti mentre il padrone ammira un quadro o una scultura».
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