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L'inchiesta

Nei nostri canili c'è il tutto esaurito: abbandonato un cucciolo al giorno

L'allarme del presidente dell'Enpa: nei primi 7 mesi dell'anno già 450 casi

La denuncia dell'Enpa: sempre più abbandoni di cani e gatti a Torino

La denuncia dell'Enpa: sempre più abbandoni di cani e gatti a Torino

Abbandonare un animale domestico in mezzo a una strada è un gesto incivile che mette a rischio la sua vita. Ma anche lasciarlo davanti a un canile non è esattamente una scelta saggia o di buon cuore. Del fenomeno (sempre allarmante) dell’abbandono di cani e gatti se ne parla, come di consueto, ogni estate. Eppure per Marco Bravi, cuneese di 57 anni, presidente della sezione torinese dell’Enpa e del Consiglio nazionale, il problema non è solo limitato a luglio e agosto. Lo dicono i numeri.

Gli abbandoni

Oltre ai 13 cuccioli arrivati negli ultimi giorni sono 450 gli animali (200 cani e 250 gatti, cuccioli e adulti) entrati al canile municipale da inizio anno. Si tratta di più di un abbandono al giorno (comprese cessioni e quattro zampe riportati in canile). Si trovano nelle strutture municipali della Città di Torino e nel canile “Cento Code” di Sant’Antonino di Susa.

Entrambe gestite da Enpa Torino. Non tutti sono animali randagi: qualcuno è stato restituito a proprietari “distratti”, altri arrivano da cessioni o da colonie feline. A loro si sommano con valori rilevanti quelli che derivano dall’azione sociale (quindi a totale carico della sezione torinese) svolta nella struttura di via Germagnano 8, con annesso ambulatorio veterinario sociale.

151 casi in 7 mesi

In via Germagnano sono stati accolti 174 animali nel 2021, 259 nel 2022, 151 in questa prima parte del 2023 a cui si è data poi, per la stragrande maggioranza dei casi, sistemazione. Fra questi molti casi di sequestro per maltrattamento o accattonaggio, ma anche aiuto a realtà disagiate del sud Italia ed all’estero. «Sono numeri - spiega Bravi -, che si commentano da soli e che spiegano come la corretta gestione degli animali domestici da parte dei cittadini, per quanto migliorata, sia ancora lontana dall’essere realizzata».

Si fanno ancora acquisti incauti, adozioni non consapevoli dell’impegno che comportano e soprattutto non si sterilizza, azione necessaria per contenere quell’offerta a cui attingono, con faciloneria, le persone meno responsabili. L’invito, manco a dirlo, è non acquistare i cani di razza da allevamenti non autorizzati. «E sfatiamo un mito - precisa Bravi -. In canile, purtroppo, ci sono anche molti esemplari di razza. Magari comprati a poco prezzo da allevamenti dell’Est Europa e poi abbandonati perché malati».

La campagna

In favore degli animali si è sempre speso anche il nostro quotidiano, con la campagna “Se abbandoni il tuo cane «il vero bastardo sei tu!»”. «Un pensiero che condivido assolutamente - continua Bravi -. Quella degli abbandoni è una piaga, purtroppo in continuo aumento. Una tendenza che va avanti da un paio d’anni. In Piemonte ma in generale in tutta Italia». E che tende a riempire, oltre il limite, i canili. In Enpa troviamo tanti esemplari che attendono una famiglia, alcuni anche da anni. C’è Lucrezia, c’è Nebbia, il timido Valentino, Brugola o il boxer Dagton.

Poche risorse

Sul tema le risorse impiegate non sembrano sufficienti. «Forse c’è persino una diminuzione degli investimenti - ammette Bravi -. Però la Regione Piemonte è particolarmente attenta a questo fenomeno, così come il Comune di Torino. I margini per risollevarci ci sono». E per chi deve ancora partire per le vacanze l’invito è sempre lo stesso: non abbandonate i vostri amici in mezzo a una strada. Non traditeli. Portateli con voi, scegliendo strutture in grado di accoglierli, o rivolgetevi a qualcuno di fidato (un parente, un amico) che sia in grado di dare loro l’amore di cui hanno bisogno. Lo stesso amore che vi hanno sempre dato, in maniera incondizionata. In canile, invece, contributi economici e donazioni di cibo sono sempre benvenute, così come l’adozione o la disponibilità al volontariato. Per informazioni è possibile chiamare il canile Enpa allo 011.2620397 o scriverci a torino@enpa.org».

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