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Da "Boris" a Saramago: il poliedrico Pannofino inaugura Torino Spiritualità

Domenica 17 settembre l'attore sarà protagonista al Carignano per la lettura de "Le intermittenze della morte"

Da "Boris" a Saramago: il poliedrico Pannofino inaugura Torino Spiritualità

Francesco Pannofino, attore e doppiatore

«Il giorno seguente non morì nessuno. Il fatto, poiché assolutamente contrario alle norme della vita, causò negli spiriti un enorme turbamento, cosa del tutto giustificata. Ci basterà ricordare che non si riscontrava notizia nei quaranta volumi della storia universale». Inizia così il romanzo di José Saramago “Le intermittenze della morte”. Inizierà così anche lo spettacolo che si terrà domenica 17 settembre al Teatro Carignano (ore 21) quando Francesco Pannofino leggerà il capolavoro del Premio Nobel portoghese. Una perfetta anteprima, quella di “Le intermittenze della morte”, per la 19esima edizione del Festival Torino Spiritualità (in programma da mercoledì 27 settembre a domenica 1° ottobre), quest’anno sul tema “Agli assenti. Della morte ovvero della vita”.


Con la direzione artistica e le musiche di Simone Campa, accompagnato dall’arpa di Valentina Meinero, dal violoncello di Luigi Colasanti, dal clarinetto, carillon e strumenti vari - compresa la macchina da scrivere - dello stesso Campa, a partire dalle 21 l’attore ligure darà voce a uno dei romanzi più amati dello scrittore di Azinhaga. E anche se nelle intenzioni dell’autore il libro non voleva essere una riflessione filosofica sulla vita o una “meditazione metafisica” sulla morte, ma solo il racconto di una situazione assurda, farà senz’altro meditare ascoltare ciò che accadde, con le sue conseguenze, allo scadere della mezzanotte del 31 dicembre in un paese senza nome. «Che trascorresse un giorno intero - scrive Saramago -, con tutte le sue prodighe ventiquattr’ore, fra diurne e notturne, mattutine e vespertine, senza che fosse intervenuto un decesso per malattia, una caduta mortale, un suicidio condotto a buon fine, niente di niente, zero spaccato».


Dopo l’anteprima di questa sera occorrerà attendere 10 giorni per l’inaugurazione ufficiale del festival con il “Death Café”, il bar della morte, nella Chiesa di San Filippo Neri. Seguiranno altri quattro giorni di incontri, letture, lezioni, progetti teatrali diffusi nella città e con protagonisti filosofi, studiosi, scrittori, teologi, musicisti, antropologi, artisti.

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