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Salute mentale

Gli schermi aumentano sintomi di stress e depressione nei ragazzi

Uno studio finlandese rivela come l'uso eccessivo di dispositivi digitali influisca su stress e depressione nei giovani

Gli schermi aumentano sintomi di stress e depressione nei ragazzi

Molti genitori e educatori si pongono la domanda sull'utilizzo degli schermi dei propri figli, soprattutto alla luce di un recente studio condotto da un team di ricercatori finlandesi e pubblicato su "Jama Network Open". Lo studio ha messo in luce come l'uso prolungato di dispositivi digitali possa causare un aumento dei sintomi di stress e depressione nei ragazzi. 

I disturbi mentali rappresentano una delle principali cause di disabilità a livello globale, colpendo circa il 25-30% degli adolescenti e giovani adulti. In Finlandia, questi problemi costituiscono la principale causa di assenze scolastiche e lavorative tra i più giovani. Capire i punti che possono prevenire queste malattie è fondamentale per combatterle, prima ancora che si formino. Tra queste, un sonno adeguato, la riduzione della sedentarietà e un'attività fisica regolare sono le soluzioni.

Per capire bene la situazione, i ricercatori hanno analizzato il comportamento di un gruppo di 504 bambini finlandesi di otto anni, monitorandoli fino all'adolescenza. I dati sono stati raccolti in tre momenti particolari: all'inizio della ricerca, dopo due anni e alla fine del periodo di osservazione. I partecipanti hanno compilato questionari per valutare il livello di attività fisica, il tempo trascorso davanti agli schermi e l'uso di dispositivi mobili. Inoltre, alcuni ragazzi hanno indossato sensori per misurare parametri come la durata del sonno e il tempo passato in attività sedentarie o fisiche. Dall'analisi è emerso che il tempo trascorso davanti agli schermi era mediamente di 4,7 ore al giorno, mentre il sonno si attestava intorno alle nove ore per notte. L'attività fisica auto-riferita dai partecipanti era di circa due ore al giorno, mentre i dati raccolti dai dispositivi indicavano un livello effettivo più basso, pari a circa 0,7 ore di esercizio moderato-intenso quotidiano. Gli adolescenti che praticavano regolarmente attività fisica, soprattutto supervisionata, riportavano minori livelli di stress e sintomi depressivi. Al contrario, coloro che trascorrevano più tempo su dispositivi mobili o davanti agli schermi tendevano a manifestare un maggiore disagio psicologico.



Un dato interessante riguarda le differenze di genere: l'attività fisica non supervisionata è stata associata a una riduzione dello stress nei ragazzi, ma non nelle ragazze. Inoltre, i dati raccolti dai dispositivi non hanno evidenziato un legame diretto tra durata del sonno, comportamento sedentario e sintomi depressivi. Non tutti i comportamenti sedentari hanno lo stesso impatto sulla salute mentale. Passare del tempo sui social media può amplificare il disagio psicologico, mentre altre forme di svago sedentario, come la lettura o il disegno, potrebbero non sortire lo stesso effetto negativo.

Alla luce di questi dati, gli autori dello studio hanno evidenziato l'importanza di promuovere un uso consapevole della tecnologia da parte di bambini e ragazzi. Ridurre il tempo trascorso davanti agli schermi, favorire attività fisiche e garantire un adeguato riposo notturno sono strategie essenziali per migliorare il benessere psicologico delle nuove generazioni.

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