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I primi 100 giorni di Trump: tra dazi, mercati in crisi e tensioni globali

Una politica economica aggressiva che scuote la finanza e complica i rapporti internazionali

I primi 100 giorni di Trump: tra dazi, mercati in crisi e tensioni globali

L'insediamento di un nuovo presidente americano è sempre un evento di grande interesse globale, e l'avvio della presidenza di Donald Trump non ha fatto eccezione. I primi 100 giorni del suo mandato sono stati caratterizzati da decisioni audaci e provocatorie, che hanno suscitato reazioni contrastanti sia a livello nazionale che internazionale. Trump ha intrapreso un percorso che ha segnato una netta rottura con le politiche tradizionali, generando dibattiti accesi sulla salute della democrazia americana e sul suo ruolo nel mondo.



Sul fronte economico, le politiche di Trump hanno avuto un impatto immediato sui mercati finanziari. Gli investitori, spesso guidati da previsioni e aspettative, hanno reagito negativamente alle sue manovre. L'indice Nasdaq ha registrato un calo del 10% in sole due settimane, un segnale chiaro della sfiducia degli investitori. Al contrario, durante la presidenza Biden, lo stesso indice aveva mostrato una crescita del 40% in un periodo simile. Anche le criptovalute, inizialmente sostenute da speculazioni favorevoli, hanno subito un'inversione di tendenza, con il valore del Bitcoin in caduta da 102.000 a 76.000 dollari.

Trump ha rispolverato l'idea di utilizzare tariffe doganali come strumento principale per promuovere l'economia americana. Tuttavia, queste misure hanno innescato una serie di ritorsioni commerciali. La Cina e l'Unione Europea hanno reagito rapidamente, introducendo dazi su una serie di beni americani. Questo clima di protezionismo ha creato tensioni internazionali, complicando ulteriormente le relazioni commerciali globali.

Le politiche fiscali di Trump promettevano un alleggerimento delle tasse per i cittadini americani, ma le entrate derivanti dai dazi non sono state sufficienti a coprire il deficit creato dalle imposte sul reddito. Con un debito commerciale che si aggira attorno ai mille miliardi di dollari, le finanze pubbliche degli Stati Uniti si trovano in una posizione precaria, sollevando preoccupazioni sulla sostenibilità economica del paese.

Un aspetto spesso trascurato della gestione Trump riguarda le valutazioni psichiatriche sollevate da diversi esperti. Il libro "The Dangerous Case of Donald Trump" raccoglie i punti di vista di oltre ventisette psichiatri, che esprimono serie preoccupazioni sulla stabilità mentale e l'affidabilità decisionale del presidente. Queste valutazioni hanno alimentato polemiche sia nei circoli accademici che politici, aggiungendo un ulteriore livello di complessità alla percezione pubblica della sua presidenza.



Le scelte di Trump continuano a essere monitorate con attenzione, mentre gli Stati Uniti affrontano sfide interne ed esterne in questo periodo di transizione. La congiuntura è tesa e i segnali economici giungono da angolazioni diverse, rendendo difficile comprendere l'intero quadro. Resta da vedere in che misura l'approccio di Trump potrà modellare i prossimi anni della storia americana e come il paese reagirà alle sfide che lo attendono.

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