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25 Marzo 2025 - 23:55
I libretti postali sono stati per generazioni un valido strumento di risparmio per gli italiani, permettendo a molti di mettere da parte piccole somme da reinvestire o utilizzare in caso di necessità. Con il passare del tempo, tuttavia, e l’introduzione di nuove forme di deposito e strumenti finanziari più moderni, i libretti postali hanno visto diminuire la loro frequenza di utilizzo. Ma, nonostante queste evoluzioni, i libretti continuano a godere di una discreta popolarità, anche nelle versioni più recenti.
Tuttavia, con l’uso sempre più frequente di altri strumenti finanziari, non è raro che i libretti postali finiscano nel dimenticatoio, con i titolari che non effettuano più movimenti di denaro, né in ingresso né in uscita. In questi casi, si corre il rischio che il libretto venga considerato “dormiente”, con conseguenze che potrebbero risultare scomode per i risparmiatori.
Poste Italiane definisce come "libretti dormienti" quelli che non sono stati movimentati per oltre 10 anni, a condizione che non siano bloccati da procedimenti operativi che ne impediscano l’utilizzo. Se il saldo del libretto supera i 100 euro, le somme vengono trasferite in un fondo gestito dalla Consap, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici, che raccoglie i fondi non reclamati e li destina a opere di pubblica utilità.
Fortunatamente, evitare che il proprio libretto entri in questo circuito è semplice: basta effettuare un versamento o un prelievo sul libretto entro i 10 anni, interrompendo così il conteggio e mantenendo attivo il deposito. Inoltre, è possibile verificare la situazione direttamente sul sito web di Poste Italiane, che pubblica periodicamente un elenco dei libretti a rischio di diventare dormienti. L’elenco è organizzato per uffici postali e, se il proprio libretto figura tra quelli a rischio, è necessario agire tempestivamente, effettuando un’operazione entro il primo giorno del mese successivo.
In alcuni casi, Poste Italiane invia una comunicazione preventiva al titolare del libretto, avvisandolo del rischio di "dormienza". In tal caso, è possibile rispondere alla missiva dichiarando l’intenzione di mantenere il libretto attivo, oppure effettuare un’operazione sul libretto entro la data indicata.
Ma cosa succede se il libretto è già stato trasferito al fondo Consap? In questo caso, l'unico rimedio è presentare una domanda di rimborso alla Consap. Il processo, tuttavia, è lungo e complesso: la Concessionaria deve prima ricevere il pagamento dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che potrebbe richiedere ulteriori verifiche prima di procedere. La richiesta di rimborso deve essere corredata da un'attestazione rilasciata da Poste Italiane, che certifica il trasferimento delle somme al fondo.
Per inoltrare la domanda, è necessario scaricare il modulo dal sito della Consap e inviarlo via posta, email o tramite la sezione online del portale. Questo iter potrebbe richiedere diversi passaggi e tempi di attesa, ma è l’unica soluzione per riottenere i fondi se il libretto è stato trasferito al fondo pubblico.
In definitiva, è fondamentale tenere sotto controllo la situazione del proprio libretto postale, soprattutto se non viene utilizzato da tempo, per evitare di perdere i propri risparmi in favore di iniziative pubbliche.
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