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Notizie dal mondo
02 Aprile 2025 - 19:00
Il momento tanto temuto è arrivato. Dal Rose Garden della Casa Bianca, Donald Trump si appresta ad annunciare le "tariffe reciproche" che da mesi minaccia contro l'intero panorama commerciale globale. Un atto di forza che potrebbe innescare una reazione a catena di ritorsioni e ridefinire gli equilibri economici mondiali.
Alle 22 ora italiana, nel discorso che terrà durante il Liberation Day, il presidente Usa ufficializzerà la nuova politica commerciale, rendendo immediatamente esecutive le misure protezionistiche. Ma su un punto regna ancora incertezza: la modalità con cui Trump deciderà di colpire i partner commerciali degli Stati Uniti.
Fonti vicine alla Casa Bianca riferiscono che sul tavolo del presidente sono state presentate diverse opzioni. Tra queste, la possibilità di applicare dazi mirati a seconda del Paese, introdurre tariffe selettive o, nella scelta più drastica, imporre un'aliquota generale fino al 20% su tutte le importazioni. Una decisione che, secondo un funzionario dell'amministrazione, Trump prenderà solo poche ore prima dell'evento 'Make America Wealthy Again'.
La comunità internazionale è in allerta. La Cnn ha definito l'annuncio imminente "l'apertura di un nuovo vaso di Pandora", con le grandi potenze che già studiano contromosse. Il Regno Unito si dice pronto "al peggio", ha dichiarato il ministro degli Esteri David Lammy, mentre Downing Street assicura di voler mantenere un approccio "calmo e pragmatico", con l'obiettivo di proseguire i colloqui finché possibile.
Più decisa la reazione di Bruxelles. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che l'UE è pronta a rispondere con una strategia calibrata. "Non vogliamo rappresaglie, ma abbiamo un piano forte se necessario", ha affermato, sottolineando la priorità di una soluzione negoziata per difendere gli interessi europei.
Nel frattempo, Asia e Pacifico cercano nuove alleanze. Cina, Corea del Sud e Giappone hanno intensificato i loro rapporti commerciali, raggiungendo un'intesa a fine marzo, la prima a questo livello in cinque anni. L'India ha ridotto le tariffe su alcuni beni per mantenere aperti i canali con Washington, ma continua a trattare per un accordo bilaterale.
Canada e Messico rompono con Washington
Se l'Europa predica cautela, il Canada sceglie la linea dura. Il nuovo primo ministro, Mark Carney, ha annunciato dazi ritorsivi contro le merci americane e dichiarato la fine dell'era dei legami privilegiati tra Ottawa e Washington. "Risponderemo in modo intelligente, ma fermo", ha tuonato Carney, rivelando di aver discusso con la presidente messicana, Claudia Sheinbaum, un rafforzamento delle relazioni commerciali tra i due Paesi.
Israele, invece, ha sorpreso il mondo annunciando l'eliminazione di tutti i dazi sulle merci statunitensi, una mossa che appare come un chiaro segnale di supporto alla strategia di Trump.
Il mondo trattiene il fiato. Le mosse di Trump stanno ridisegnando il commercio globale e, se le reazioni dei partner commerciali si concretizzeranno in misure di ritorsione, l'escalation potrebbe trasformarsi in una vera e propria guerra commerciale. Il "Liberation Day" che Trump celebra oggi potrebbe segnare l'inizio di una nuova era di conflitti economici. Un'era in cui le alleanze si sgretolano, i mercati tremano e l'incertezza regna sovrana.
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