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Dazi USA alle Isole Heard e McDonald: la nuova strategia commerciale di Trump colpisce anche i pinguini

La Casa Bianca impone tariffe del 10% alle remote isole Heard e McDonald, scatenando polemiche e interrogativi sulle strategie economiche statunitensi

Dazi USA alle Isole Heard e McDonald: la nuova strategia commerciale di Trump colpisce anche i pinguini

In un sorprendente capitolo della guerra commerciale globale, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l'imposizione di dazi del 10% su importazioni provenienti da territori remoti e disabitati come le isole Heard e McDonald. Situate in Antartide e conosciute principalmente per le loro colonie di pinguini e foche elefanti, queste isole sono state inspiegabilmente incluse in un elenco di paesi e territori soggetti a nuove tariffe, nonostante non ospitino alcun essere umano né produzioni commerciali.

Durante una conferenza stampa, Trump ha svelato la nuova lista di paesi colpiti dai dazi, utilizzando un cartello come supporto visivo. Tra questi, incredibilmente, figurano le isole Heard e McDonald, territori esterni dell'Australia. Un documento distribuito ai giornalisti afferma che queste isole applicano agli Stati Uniti un presunto "dazio del 10%", citando inesistenti pratiche di "manipolazione della valuta e barriere commerciali". Di conseguenza, la Casa Bianca ha deciso di rispondere con "dazi reciproci scontati" dello stesso valore.

Le isole Heard e McDonald, con una superficie di circa 370 chilometri quadrati, sono state dichiarate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1997. Caratterizzate da rocce, ghiacciai e un vulcano attivo, sono amministrate dalla Divisione Antartica Australiana, che conduce ricerche sugli ecosistemi marini e sugli effetti del cambiamento climatico. Le isole, sebbene disabitate, sono occasionalmente visitate da spedizioni scientifiche e da navi impegnate nella pesca e nel turismo.

L'inclusione delle isole Heard e McDonald nella guerra commerciale promossa da Trump ha suscitato perplessità e reazioni a livello internazionale, sollevando interrogativi sulla logica delle sue politiche tariffarie.

Alcuni analisti ipotizzano che si tratti di un tentativo di evitare triangolazioni commerciali, altri vedono la mossa come un clamoroso errore burocratico. C'è chi suggerisce che possa essere un messaggio politico rivolto all'Australia o addirittura un semplice scivolone amministrativo.

Indipendentemente dalle motivazioni, l'inclusione di queste isole sperdute tra gli avversari commerciali degli Stati Uniti evidenzia il livello di imprevedibilità della strategia tariffaria della Casa Bianca. La guerra dei dazi ha appena raggiunto un nuovo, assurdo fronte: quello dei pinguini.

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