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Royal Family
11 Aprile 2025 - 21:02
Credit photo: La Presse
Nel cuore di Villa Doria Pamphilj, il protocollo ufficiale lascia spazio a un gesto sorprendente, eppure tremendamente eloquente. Giorgia Meloni accoglie Re Carlo III con un dono che è tutto un programma: un barattolo di Nutella personalizzato, il nome “Carlo” in caratteri dorati a simboleggiare il legame tra la politica italiana e una delle sue icone più riconosciute. E per Camilla, il secondo vasetto. Una premura che va oltre il semplice regalo: c’è l’intento di creare un’immagine, di giocare con il simbolo, di usare l’arte della comunicazione per segnare l’incontro istituzionale.
Un piccolo gesto, ma di grande impatto. La politica, talvolta, sa essere simbolo anche nei dettagli più quotidiani.
Il sorriso di Re Carlo non lascia dubbi: il dono è apprezzato. Eppure, nel pieno di un incontro diplomatico, pochi potrebbero immaginare che quella semplice crema di nocciole diventi uno degli elementi più rilevanti della visita. In serata, il re incanta il Parlamento con un discorso che mescola cultura, storia e memoria. Shakespeare, Marconi, Garibaldi, Paola Del Din: il sovrano non risparmia omaggi e richiami, toccando le corde più sensibili dell’Italia. “So che oggi tutti pensiamo a Paola, e rendiamo omaggio al suo coraggio”. Un applauso spontaneo, un’aula in piedi. Un uomo che non ha bisogno di alzare la voce per colpire nel segno.
Ma l’Italia che ci racconta Re Carlo non è solo quella delle parole alte. C’è anche l’altra faccia della medaglia, quella che Meloni ha saputo catturare in un dono. La Nutella come gesto popolare, immediato, genuino. Non sono due mondi separati. Sono due facce della stessa realtà. Quella di un Paese che sa parlare con il cuore, anche quando veste il vestito della formalità.
Un gesto strategico, certo. Ma anche un colpo d’occhio che racconta l’Italia migliore, quella capace di essere creativa, accogliente, ironica e, sì, anche un po’ giocosa. Non solo il Made in Italy, ma l’Italia dell’autenticità che sa farsi apprezzare, anche con un sorriso in più e una crema spalmabile.
E alla fine, il monarca che, in Parlamento, cita Dante con le sue parole immortali: “E quindi uscimmo a riveder le stelle”. Un’ultima riflessione sul giorno in cui Re Carlo ha guardato all’Italia, con una miriade di immagini che si sono sovrapposte. La pizza mangiata tra le risate di bambini romani, il gelato senza scorta, il dono di una Nutella che diventa metafora di un incontro. Forse, quelle stelle, le ha davvero riviste. E forse, in quell’istante, quella stessa luce si è riflessa anche nel sorriso di un barattolo.
Un piccolo gesto, ma forse è proprio da qui che si misura la vera grandezza: quando la politica sa essere dolce. E autentica.
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