l'editoriale
Cerca
Cultura
21 Aprile 2025 - 16:15
Venticinque anni fa, la regista canadese Mary Harron portava al cinema American Psycho, l’adattamento del romanzo di Bret Easton Ellis. La sua intenzione era chiara: realizzare una satira feroce contro l’estetica del successo, il narcisismo ipermascolino e il vuoto esistenziale del capitalismo anni ’80. Il protagonista Patrick Bateman, interpretato da Christian Bale, era pensato come una caricatura grottesca, un uomo disumano e disturbato, simbolo di una società malata. Ma qualcosa è andato storto. O forse, come direbbe Bateman, qualcosa si è "rovesciato".
Oggi Patrick Bateman è uno degli idoli più citati su TikTok, Instagram e YouTube. Migliaia di video lo celebrano: cammina con passo sicuro per le strade di Manhattan, ascolta i suoi walkman anni ’80, si osserva compiaciuto allo specchio, o elenca la sua dieta perfetta. C’è chi replica gli esercizi mattutini, chi analizza il suo stile, chi lo definisce addirittura "l’uomo ideale".
Nelle sottoculture maschili della rete, Bateman è diventato un simbolo del cosiddetto “maschio sigma”: un uomo ambizioso, individualista, spregiudicato, che rifiuta le regole sociali ma domina comunque la scena. Un'icona di successo glaciale e distacco emotivo. Il fatto che Bateman sia anche uno psicopatico omicida non sembra essere un dettaglio rilevante.
In un’intervista pubblicata su Letterboxd in occasione del 25° anniversario del film, Mary Harron ha confessato di essere perplessa e delusa da questo rovesciamento di senso. "Bateman li prende in giro molto chiaramente", ha detto riferendosi a quei “Wall Street bros” che oggi lo ammirano, ovvero uomini reali che vivono e lavorano come il personaggio. Secondo Harron, l’interpretazione di Bale mostrava quanto fosse ridicolo e imbarazzante Bateman. Ma chi oggi lo idolatra sembra ignorare il lato oscuro e satirico del film, riducendolo a una raccolta di citazioni motivazionali e outfit da imitare.
American Psycho, pubblicato nel 1991, era nato come una critica profonda e disturbante del capitalismo e della mascolinità tossica. Lo stesso Ellis lo concepì come una parodia del culto dell’uomo vincente, riducendolo a una creatura vuota, violenta e feticista del proprio corpo. Non a caso Harron ha definito il film una "satira di un uomo gay sulla mascolinità eterosessuale", dove la competizione tra colleghi e il culto dell’estetica virile assumono toni quasi omoerotici.
Anche lo stesso Ellis ha commentato la questione, osservando che il fascino fisico e la mascolinità estrema di Bale rendono Bateman irresistibile per chi non riesce a separare la forma dal contenuto. "È bello, forte, mascolino… eppure si sente uno schifo", ha detto lo scrittore. E forse è proprio questa contraddizione a renderlo così pericolosamente attraente.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..