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30 Aprile 2025 - 21:55
Quante volte, nel silenzio di una notte insonne, ci siamo chiesti se abbiamo davvero speso bene il nostro tempo? Se abbiamo lavorato troppo, trascurato gli affetti, dimenticato il nostro benessere. Il bilancio, spesso, non torna. Ma ora la scienza prova a fare chiarezza, tracciando una vera e propria mappa della giornata ideale. Non una filosofia, ma una formula: la giornata perfetta esiste, ed è il risultato di un equilibrio millimetrico tra lavoro, affetti, relazioni, movimento e riposo.
A dirlo è uno studio condotto dai ricercatori della University of British Columbia, in Canada, guidati dallo psicologo sociale Dunigan Folk. La ricerca, ancora in fase di revisione paritaria e pubblicata su PsyArXiv, si è basata su migliaia di dati raccolti attraverso l’American Time Use Survey (ATUS), tra il 2013 e il 2021. L’obiettivo? Scoprire come le persone vivono, organizzano e percepiscono le loro giornate. E, grazie all’intelligenza artificiale, identificare la combinazione di attività che genera più benessere.
L’analisi ha portato alla definizione di un modello temporale ideale. Non solo sogni e sensazioni: numeri alla mano, la formula della felicità quotidiana sembra seguire regole ben precise. Ad esempio, non più di 6 ore di lavoro al giorno, per lasciare spazio ad altri elementi fondamentali per l’equilibrio psicofisico. Al primo posto, con ben 6 ore quotidiane, troviamo il tempo da dedicare alla famiglia, seguito da 2 ore con gli amici, 1,5 ore di socializzazione con estranei, e altre 2 ore riservate all’attività fisica.
Non mancano le raccomandazioni alimentari e tecnologiche: un’ora al massimo per i pasti, meno di un’ora davanti a schermi (computer, smartphone, TV) e solo 15 minuti per gli spostamenti casa-lavoro. Un sogno per molti pendolari, una sfida per chi vive incastrato tra traffico e orari serrati.
Il messaggio dei ricercatori è chiaro: la felicità non è improvvisazione, ma organizzazione. Non si tratta di eliminare le responsabilità, bensì di distribuire il tempo in modo armonico, rispettando tutte le sfere dell’esistenza: il lavoro, certo, ma anche la cura degli affetti, la connessione sociale, il corpo, il piacere quotidiano.
E se per qualcuno dedicare due ore al giorno allo sport può sembrare un’utopia, lo studio invita a riflettere su come impieghiamo il nostro tempo libero: passare ore davanti agli schermi in modo passivo riduce il benessere mentale, sottolineano gli esperti. Diversamente, anche una semplice chiacchierata con uno sconosciuto può fare la differenza.
6 ore con la famiglia
2 ore con gli amici
1,5 ore di socializzazione con estranei
2 ore di attività fisica
1 ora per mangiare e bere
Non più di 6 ore di lavoro
Massimo 1 ora davanti a schermi
Non oltre 15 minuti per gli spostamenti
Una scaletta ideale che sembra cucita su misura per il benessere. Non sempre realizzabile, certo, ma capace di fornire un parametro di riferimento concreto in un’epoca in cui tutto – anche il tempo – sembra sfuggire di mano.
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