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Storia della moda

Birkin Bag, la borsa simbolo di una vita di lusso

I lavoratori cinesi cercano di vendere copie dell'iconica borsa ideata da Hermès su Tik Tok, ma qual è la storia dietro alla sua creazione?

Birkin Bag, la borsa simbolo di una vita di lusso

Da giorni ormai su Tik Tok sono andati virali i video dei lavoratori e influencer cinesi che cercano di convincere il pubblico, soprattutto quello statunitense, a comprare beni di lusso direttamente dalle fabbriche cinesi in modo da evitare i sovrapprezzi dovuti ai dazi imposti dall'amministrazione Trump.

Tra le tante merci esposte nei video, accessori repliche delle più grandi maison, figura una borsa simbolo dello status quo, un'icona: la Birkin Bag di Hermès.
Ma perché, tra tutte le borse, è proprio la Birkin a rappresentare una vita di lusso? La storia dietro alla sua produzione (e al suo prezzo) è una delle più famose della storia della moda.

La nascita della Birkin Bag è avvolta da un aneddoto divenuto leggenda nel mondo del lusso. Nel 1981, durante un volo Parigi-Londra, Jean-Louis Dumas, all’epoca presidente di Hermès, si trovava seduto accanto all’attrice e cantante Jane Birkin. La borsa che Jane stava usando – una semplice cesta intrecciata – fece cadere tutti i suoi effetti personali, dando avvio a una conversazione sulla difficoltà di trovare una borsa elegante ma capiente e funzionale per le donne sempre in movimento.
Colpito dalla richiesta, Dumas la invitò a disegnare insieme una borsa ideale. Da quell’incontro nacque, nel 1984, la prima Birkin Bag: un accessorio destinato a ridefinire il concetto di lusso nel prêt-à-porter.

Jane Birkin

Produzione artigianale: tradizione e rigore

Ogni Birkin è realizzata a mano da un solo artigiano Hermès, formato per anni nella scuola interna della maison. La produzione di una singola borsa può richiedere dalle 18 alle 25 ore di lavoro ininterrotto, seguendo tecniche di selleria tradizionali che risalgono al XIX secolo.
I materiali impiegati sono tra i più pregiati al mondo: pelle di vitello Togo, pelle Swift, pelle Epsom, coccodrillo Niloticus, struzzo e persino lucertola. Gli accessori metallici sono spesso placcati in oro 24 carati o in palladio, per evitare l’ossidazione.
La precisione nella cucitura a sella, il controllo qualità minuzioso e la numerazione interna che identifica artigiano e anno di produzione rendono ogni Birkin un oggetto unico e irripetibile.

Hermès Birkin Struzzo Bleu du Roi

Lenta e selettiva: una strategia di esclusività

A differenza di altri brand, Hermès ha sempre rifiutato la logica della produzione di massa. Le Birkin non vengono esposte nei negozi in modo sistematico e l’accesso all’acquisto è riservato solo a clienti fidelizzati o a chi ha una relazione consolidata con la maison.
Questo approccio crea scarsità controllata: una strategia che ha alimentato la fama della Birkin come simbolo di esclusività e potere. La lista d’attesa per una nuova borsa può durare mesi, se non anni, e spesso è lo stesso store manager a proporre un modello al cliente, non il contrario.

Valore crescente e mercato secondario

Negli anni, la Birkin è diventata anche un bene d'investimento. Secondo dati pubblicati da varie case d’asta e società di analisi finanziaria, il valore medio di una Birkin è cresciuto più rapidamente dell’oro. Alcuni esemplari rari, come le Birkin in coccodrillo Himalaya con dettagli in diamanti, sono stati venduti per oltre 300.000 dollari all’asta.
Il mercato del resale ha consolidato ulteriormente il mito: piattaforme specializzate e boutique di seconda mano trattano le Birkin come asset di lusso, con quotazioni che variano a seconda di colore, pelle, hardware e condizioni.

Simbolo culturale e status symbol

Oltre che accessorio di moda, la Birkin è entrata nell'immaginario collettivo come status symbol: da "Sex and the City" a "The Real Housewives", è diventata il segno distintivo di celebrità, magnati e collezionisti.
Anche in "Una mamma per amica" la Birkin viene usata in rappresentanza dell'ingresso di Rory Gilmore nella società altolocata di cui fanno parte i nonni.

Scena di "Una mamma per amica"

Jane Birkin stessa, pur avendo ispirato la borsa, ha sempre mostrato un rapporto ironico e distaccato nei confronti del culto nato attorno a essa, arrivando persino a chiedere che il suo nome fosse rimosso da alcuni modelli in coccodrillo, per ragioni etiche legate al trattamento degli animali.

La Birkin non è solo una borsa: è il risultato di una narrazione perfetta, dove l’artigianato di eccellenza incontra una strategia commerciale di raro equilibrio tra qualità, mistero ed esclusività. La sua storia continua a evolversi, ma rimane un simbolo senza tempo dell'eleganza più pura e della forza discreta del lusso autentico.

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