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Medicina sperimentale

Grazie a un piccolo anfibio potremmo essere in grado di rigenerarci

L'axolotl, simbolo di resilienza, è minacciato dall'estinzione

Grazie a un piccolo anfibio potremmo essere in grado di rigenerarci

A sud di Città del Messico, si trova il lago di Xochimilco, un tempo un paradiso verde e rigoglioso. Oggi, questo luogo è un'ombra del suo antico splendore, trasformato dall'urbanizzazione e dal turismo. Tuttavia, tra le acque inquinate e i canali affollati, si nasconde un piccolo miracolo della natura: l'axolotl, una salamandra dalle straordinarie capacità rigenerative, che potrebbe un giorno rivoluzionare la medicina rigenerativa umana.

Le sue capacità rigenerative sono oggetto di studio in circa cinquanta laboratori in tutto il mondo. Questo anfibio è in grado di rigenerare arti, midollo, occhi e persino parti del cervello, rendendolo un modello ideale per la ricerca sulla rigenerazione umana. Inoltre, l'axolotl conserva caratteristiche larvali anche in età adulta, come la pinna dorsale da girino e le branchie esterne, e il suo orologio epigenetico si arresta a partire dai quattro anni, rallentando l'invecchiamento.

Il lago di Xochimilco è l'unico luogo al mondo dove l'axolotl (Ambystoma mexicanum) vive in natura. In epoca precolombiana, i nativi Xochimilcas costruirono isole artificiali, le chinampas, per coltivare e creare un ecosistema ricco di biodiversità. Oggi, però, queste isole ospitano bar, ristoranti e campi da calcio, mentre i canali sono invasi da barche turistiche. Le sorgenti che alimentavano il lago sono state deviate, lasciando l'axolotl a lottare per la sopravvivenza in un ambiente sempre più ostile.



Per sensibilizzare l'opinione pubblica e raccogliere fondi per la conservazione dell'axolotl, gli scienziati hanno lanciato la campagna "Adotta un axolotl". Attraverso il sito restauracionecologica.org, è possibile adottare simbolicamente un axolotl o un rifugio naturale. Parte dei fondi raccolti andrà agli agricoltori locali, custodi di questi ecosistemi da oltre 1.500 anni, per proteggerli dalle minacce dell'urbanizzazione.

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