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Le magnifiche 27 del vino: le cantine oltre i 100 milioni (anche piemontesi)

Nel 2024 rappresentano il 41% del fatturato e quasi la metà dell’export vinicolo italiano

Le magnifiche 27 del vino: le cantine oltre i 100 milioni (anche piemontesi)

Nel panorama del vino italiano, l’élite del settore parla chiaro: sono 27 le aziende che nel 2024 hanno superato la soglia dei 100 milioni di euro di fatturato, contribuendo in maniera determinante al successo globale del Made in Italy enologico. Secondo i dati pubblicati dal Corriere della Sera, queste “magnifiche 27” rappresentano il 41% del fatturato totale del comparto vitivinicolo italiano e il 47,5% dell’export, con cifre da capogiro: oltre 6 miliardi di euro di ricavi complessivi, 3,8 miliardi generati dai mercati esteri e 2,2 dal mercato interno.

A entrare quest’anno nel ristretto club è la Cantina di Conegliano Vittorio Veneto Casarsa, la più grande cooperativa di primo grado dell’area del Prosecco, guidata da Stefano Zanette, che conquista il 19° posto. Fa invece un passo indietro la Contri Spumanti, scesa a 95,6 milioni e quindi esclusa dalla classifica.

Al primo posto resta saldamente Cantine Riunite & Civ, cooperativa presieduta da Corrado Casoli, con un fatturato di 676,6 milioni, trainato in larga parte dal Gruppo Italiano Vini (428 milioni). Seguono Argea, colosso privato guidato da Massimo Romani (464,2 milioni), e Italian Wine Brands, che ha celebrato i suoi primi dieci anni in Borsa con 401,9 milioni di fatturato.

Scendendo nella graduatoria troviamo Caviro (385,2 milioni), in calo dell’8,9% ma con una strategia orientata verso la marginalità, e Marchesi Antinori (262,5 milioni), prima realtà di produzione pura e proprietaria di 3.350 ettari vitati. Spiccano poi Herita Marzotto wine estates (ottavo posto), la Fratelli Martini (nona), e Zonin 1821, che risale al 12° posto con una crescita del 7,85%.

Tra le performance in ascesa c’è Mionetto, che avanza al 15° posto con un +17,87% e 180,9 milioni di fatturato, seguita da Piccini (+6,5%, 179 milioni). Ma non mancano i segnali d’allarme: nove aziende hanno chiuso il 2024 con fatturato in calo. Tra queste spiccano nomi come Iwb, Herita Marzotto, Gruppo Lunelli, Schenk, e Ruffino. Anche quattro cooperative — Caviro, Cavit, Mezzacorona, Cadis 1898 — mostrano il segno meno.

Cinque brand hanno invece mantenuto un sostanziale pareggio nei conti: le cooperative Cantine Riunite (pur restando al vertice), Vignaioli Veneti Friulani, e le private Fratelli Martini, Marchesi Frescobaldi, Villa Sandi. Chiudono la classifica nomi noti come Gruppo Lunelli (21° con 138,5 milioni), Schenk (22°), Villa Sandi (23°), e Serena Wines (26°), leader delle bollicine venete con 106,3 milioni. Ultima tra le top è Ruffino, con 105 milioni, marchio storico oggi controllato dall’americana Constellation Brands.

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