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Ristoranti, rivoluzione 2025: boom di cene fuori, cibi bio e vino senza alcol. Ecco cosa vogliono davvero gli italiani a tavola

Dalla Generazione Z ai Boomers, tra salute, socialità e sostenibilità: il nuovo identikit del cliente nel mondo della ristorazione. Un settore che corre veloce e non può più permettersi di restare indietro

Ristoranti, rivoluzione 2025: boom di cene fuori, cibi bio e vino senza alcol. Ecco cosa vogliono davvero gli italiani a tavola

Nel 2025 la ristorazione italiana si scrolla di dosso le vecchie abitudini e abbraccia un nuovo modo di mangiare — più sano, più consapevole, più condiviso. È questo il quadro che emerge dal Rapporto Annuale sulla Ristorazione di Bain & Company Italia in collaborazione con FIPE-Confcommercio. I numeri parlano chiaro: più cene fuori casa, attenzione maniacale alla qualità degli ingredienti e un sorprendente boom dei vini dealcolati. Ma andiamo con ordine.

Addio sbornie, benvenuti vini dealcolati. Nel 2024 il mercato dei vini low o no alcol è letteralmente esploso: +39% rispetto all’anno precedente, per un totale di 55 milioni di euro. E se vi state chiedendo chi li beve, la risposta è semplice: i giovani. Il 28% dei 18-34enni è interessato a questi prodotti, molto più della media nazionale. Segno che il nuovo lifestyle punta alla convivialità, ma con la testa sulle spalle.

Salute e sostenibilità: il nuovo mantra. Gli italiani non vogliono più solo mangiare bene. Vogliono anche sapere cosa stanno mangiando e da dove viene.
Il 61% valuta la sostenibilità come criterio di scelta di un ristorante, e quasi un terzo (30%) è disposto a pagare di più per un piatto biologico, a filiera corta o a base vegetale. E non è solo una questione etica: è benessere puro.
Via zuccheri raffinati, grassi e alimenti ultra-processati. Avanti tutta con ingredienti freschi, locali, e – quando possibile – anche integratori e superfood, amatissimi da Gen Z e Millennials.

Cosa cambia per i ristoratori?

La sfida è chiara: restare fedeli a sé stessi ma aggiornarsi ogni giorno. La nuova parola d’ordine è flessibilità: menù più sani, ma gustosi. Piatti green, ma instagrammabili. Bevande alternative, ma sofisticate.

E poi c’è l’ambiente: curato, accogliente, rassicurante. Chi entra oggi in un ristorante cerca una coccola, non solo un pasto.

Il ritorno della cena fuori (ma con criterio)

Altro che delivery o cucina casalinga: tornare al ristorante è un atto di benessere. Lo dice il 70% degli italiani, in crescita rispetto al 65% dell’anno precedente. La frequenza delle cene fuori è salita dal 35% al 42%, con la Gen Z che guida la classifica: 3-4 uscite al mese, e per il 15% addirittura più di cinque.

Insomma, il ristorante è tornato ad essere quello che era: un luogo di incontro, di connessione, di socialità. E oggi più che mai, le persone vogliono sedersi a tavola per stare bene. Con sé stesse, con gli altri, con il mondo.

Il 2025 segna l’alba di una nuova era gastronomica. Meno eccessi, più autenticità. Meno alcol, più esperienza. Meno quantità, più qualità. E se la ristorazione saprà stare al passo, sarà pronta a cogliere non solo un trend, ma una vera rivoluzione culturale.

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