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Curiosità
13 Maggio 2025 - 23:00
Spesso sottovalutata, l’acqua ha un potenziale sorprendente quando si parla di degustazione. Così come il vino, infatti, ogni tipo di acqua ha una storia da raccontare, una personalità che si esprime attraverso il suo gusto, la sua mineralizzazione e le sue caratteristiche sensoriali. Acqua e vino: un parallelismo che non è affatto azzardato, soprattutto se si considera come l'acqua, non solo nelle sue versioni di lusso, ma anche nelle più comuni acque minerali quotidiane, possa essere protagonista di una vera e propria esperienza sensoriale.
Le acque di lusso: un'arte da scoprire
Negli ultimi anni, l'idea di "degustare" l'acqua ha preso piede, con alcuni ristoranti di alta classe e Water Bar che offrono un ventaglio di acque minerali particolari, dalle origini geologiche uniche e dai sapori distintivi. Dall'acqua di montagna, cristallina e leggera, a quelle ricche di minerali che lasciano una scia di gusto persistente, l'acqua, proprio come un buon vino, può essere selezionata per accompagnare piatti specifici, migliorandone il gusto e arricchendo l'esperienza complessiva.
Le acque di lusso non sono solo un capriccio del palato, ma rappresentano un viaggio sensoriale che porta alla riscoperta di una bevanda da sempre legata alla quotidianità. Acque ricche di minerali come il calcio e il magnesio possono lasciare un retrogusto amaro, mentre quelle dal pH più elevato, come alcune acque dolci, tendono a scivolare sulla lingua con una sensazione di leggerezza unica.
L’arte della degustazione: come assaporare l’acqua
La degustazione dell’acqua non è un’operazione banale, ma segue regole precise, proprio come per il vino. L'analisi sensoriale si articola in tre fasi fondamentali: visiva, olfattiva e gustativa. Per iniziare, il bicchiere deve essere perfettamente pulito, preferibilmente di cristallo, e il livello di riempimento non deve superare il terzo del bicchiere. Il primo passo è quello visivo: osservare la limpidezza e la brillantezza dell’acqua, un segno che la qualità è al massimo. La temperatura è fondamentale: l’acqua liscia va servita a 11-13°C, mentre quella frizzante a una temperatura più bassa, tra 8-10°C.
L'aspetto olfattivo è cruciale, perché l'acqua può rivelare sentori sgradevoli legati alla bottiglia o al bicchiere, ma anche ai minerali in essa contenuti. Il passo successivo è il gusto: il sorso va preso con attenzione, facendo scorrere l’acqua sulla parte posteriore della lingua, per poi lasciare che riposi sulla lingua per una percezione completa. Si percepisce la freschezza, la morbidezza o, al contrario, la durezza minerale che la compone.
Il vero segreto di una degustazione perfetta sta nell’abbinamento con il cibo. Così come un buon vino esalta il sapore di un piatto, anche l’acqua può giocare un ruolo fondamentale. L’acqua liscia è ideale per piatti delicati, come il pesce al vapore o un antipasto di mare, mentre le acque più frizzanti, ricche di bollicine e di minerali, sono perfette con piatti più complessi e saporiti, come una bistecca grigliata o un piatto ricco di salse.
La mineralizzazione è uno degli aspetti più importanti nella scelta dell'acqua giusta per un piatto. Le acque con una bassa concentrazione di minerali (acque leggere) si abbinano a piatti delicati, mentre quelle ricche di minerali, più vigorose e "esuberanti", si sposano perfettamente con i piatti più intensi e corposi. Il pH dell’acqua è altrettanto fondamentale: un’acqua acida può bilanciare un piatto grasso, mentre un’acqua dolce può accentuare la dolcezza di un dessert.
Il ruolo dell’acqua nella degustazione professionale
Non dimentichiamo che l’acqua gioca un ruolo fondamentale anche nella degustazione di altri prodotti, come il vino o il gin. Per un degustatore esperto, un buon bicchiere di acqua serve a "neutralizzare" il palato, preparandolo per il prossimo sorso. L’acqua, con la sua composizione equilibrata di sali minerali, è in grado di “ripulire” il gusto, permettendo di apprezzare ogni dettaglio del prodotto che si sta degustando.
Degustare l’acqua non è solo un’arte, ma una vera e propria riscoperta sensoriale.
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