Cerca

Neuroscienza

I "momenti lampadina” raddoppiano la memoria riprogrammando il cervello

L’intuizione lampo che potenzia memoria e apprendimento: nuovi studi svelano come cambia il cervello

I "momenti lampadina” raddoppiano la memoria riprogrammando il cervello

Immagine di repertorio

Quante volte vi è capitato di restare bloccati su un problema, senza trovare la soluzione, e poi all’improvviso, come un lampo, vi si è accesa la lampadina in testa? Quel momento di chiarezza improvvisa, il "momento Eureka", non è solo una sensazione gratificante, ma cambia davvero il modo in cui il cervello immagazzina le informazioni, aiutandoci a ricordare meglio e più a lungo.

Un recente studio condotto da ricercatori delle università di Duke, Humboldt e Amburgo ha dimostrato che chi risolve un enigma visivo grazie a un’intuizione improvvisa tende a ricordare la soluzione molto più facilmente rispetto a chi arriva alla risposta in modo più ragionato. Questi momenti di illuminazione attivano l’ippocampo, la parte del cervello che gestisce memoria e apprendimento, e riorganizzano le aree responsabili del riconoscimento visivo, rafforzando così le tracce nella nostra memoria.

Gli scienziati hanno usato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per studiare l’attività cerebrale di chi cercava di risolvere puzzle visivi che richiedevano di “riempire i vuoti” in immagini semplici e riconoscere oggetti reali. Alla fine di ogni prova, veniva chiesto ai partecipanti se la risposta fosse arrivata all’improvviso o dopo un ragionamento, e quanto fossero sicuri della loro intuizione.

Il risultato? Le soluzioni che arrivano con il classico “momento lampadina” vengono ricordate molto meglio, soprattutto se si è convinti della propria intuizione, anche a distanza di diversi giorni. Come spiega Roberto Cabeza, professore di psicologia e neuroscienze, “un momento di insight può quasi raddoppiare la nostra capacità di ricordare qualcosa”.

Dal punto di vista neurologico, questi momenti fanno scattare una forte attività nell’ippocampo e trasformano il modo in cui il cervello vede e interpreta l’immagine. In pratica, il cervello “rivede” il problema da un’angolazione nuova e migliora la comunicazione tra le sue diverse aree coinvolte nella memoria visiva. Il prossimo passo dei ricercatori sarà capire cosa succede in quei pochi secondi prima della folgorazione che porta alla soluzione.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.