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Sanità
16 Maggio 2025 - 21:00
Quando si parla di eccellenze italiane, il pensiero vola subito alla pasta, alla moda, alla cultura. Ma c’è un altro ambito in cui il nostro Paese spicca, e no, non è una contraddizione: è la tutela dei celiaci. Un settore spesso ignorato nel dibattito pubblico, ma che ci vede primeggiare a livello europeo. Tanto che a Bruxelles qualcuno ha già iniziato a guardare al modello italiano come punto di riferimento per una possibile normativa comunitaria.
IL MODELLO ITALIANO: DIAGNOSI, RIMBORSI E INFORMAZIONE
Il motivo? Semplice: in Italia la celiachia è riconosciuta come patologia sociale e, come tale, completamente coperta dal Servizio Sanitario Nazionale. Dalla diagnosi ai controlli, tutto è gratuito. Ma il vero fiore all’occhiello è il rimborso mensile per l’acquisto di alimenti senza glutine, una misura che non ha eguali nel resto d’Europa.
In parallelo, il Paese investe – e non poco – in campagne di sensibilizzazione e formazione, assicurando che operatori della ristorazione, scuole e cittadinanza sappiano cosa comporta vivere da celiaci. Il risultato? Una rete capillare e consapevole che rende la quotidianità di chi ha questa patologia decisamente più semplice rispetto a quella affrontata in altri Stati membri.
Ma questo sistema – celebrato, imitato, persino invidiato – ha un prezzo. Un prezzo economico, prima di tutto. I rimborsi per gli alimenti senza glutine gravano sul bilancio sanitario nazionale, e in tempi di tagli e spending review non è raro che qualcuno sollevi dubbi sulla sostenibilità del modello. A questo si aggiunge l’impegno costante in comunicazione pubblica e aggiornamento professionale, che richiede fondi e continuità.
La sfida è chiara: mantenere un servizio d’eccellenza senza dissanguare il sistema sanitario. È un equilibrio delicato, che richiede monitoraggio, adattamento e coraggio politico. Anche perché, se l’Unione Europea dovesse davvero adottare una normativa ispirata all’Italia, sarà necessario trovare una quadra tra principi condivisi e risorse locali.
Per ora, l’Italia si conferma leader europeo nella tutela dei celiaci. Ma la leadership, si sa, richiede visione e responsabilità. L’importante è non perdere di vista l’obiettivo: garantire a ogni celiaco una vita serena, libera da barriere – e da costi ingiustificati.
Il vero lusso, in fondo, non è una pizza senza glutine. È non dover lottare ogni giorno per ottenerla
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