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28 Maggio 2025 - 09:11
Dopo mesi di attesa, è finalmente operativo il nuovo "bonus anziani", una misura pensata per sostenere economicamente le persone con più di 80 anni che si trovano in condizioni di grave non autosufficienza. I primi pagamenti inizieranno a giugno, ma saranno scaglionati nei mesi successivi, in base ai tempi delle verifiche. Chi ha fatto domanda già a gennaio riceverà anche gli arretrati.
Chi ne ha diritto
Per ottenere l’assegno, è necessario avere almeno 80 anni ed essere riconosciuti come gravemente non autosufficienti, secondo i parametri fissati dall’Inps. Occorre inoltre percepire l’indennità di accompagnamento ed essere in possesso di un Isee sociosanitario non superiore a 6.000 euro, calcolato includendo solo il coniuge e i figli fiscalmente a carico. L’accesso alla prestazione dipende da una doppia valutazione: sanitaria e sociale. La prima si basa sull’articolo 3 del decreto ministeriale del 2016 e si applica ai casi in cui è necessaria un’assistenza costante, 24 ore su 24. La seconda riguarda invece la situazione familiare e assistenziale della persona, valutata attraverso un questionario. Il punteggio minimo per accedere al bonus è 8.
Quanto spetta
L’importo mensile può arrivare fino a 1.420 euro: 570 euro per l’indennità di accompagnamento (già esistente) e 850 euro come "assegno di assistenza", nei limiti delle risorse disponibili. Questa somma aggiuntiva serve a coprire le spese per l’assistenza alla persona, sia attraverso lavoratori regolarmente assunti, sia tramite servizi qualificati forniti da imprese o professionisti del settore. Le due modalità di spesa sono alternative: bisogna scegliere una o l’altra.
Due bonifici separati
I due importi verranno versati con pagamenti distinti: la quota fissa con le consuete modalità già usate per l’accompagnamento; la quota integrativa, invece, con una procedura automatizzata attraverso il servizio “Prestazione Universale” dell’Inps. Ogni beneficiario riceverà un provvedimento che indica chiaramente gli importi spettanti e la decorrenza.
Quando si perde il diritto
L’erogazione del bonus può essere sospesa o revocata in tre casi: se cessa il pagamento dell’indennità di accompagnamento; se l’Isee sociosanitario supera i 6.000 euro; oppure se la quota integrativa non viene spesa secondo quanto previsto dalla normativa. È possibile anche rinunciare volontariamente alla prestazione in qualsiasi momento.
Come fare domanda
La richiesta va presentata all’Inps per via telematica, utilizzando Spid, Cie o Cns, oppure rivolgendosi ai patronati. Possono inoltrarla le persone che hanno compiuto 80 anni o che li compiranno nel mese di presentazione. Il beneficio, riconosciuto fino a dicembre 2026, decorre dal mese in cui la domanda è stata presentata o, se l’età minima non era ancora stata raggiunta, da quello in cui il requisito anagrafico viene perfezionato.
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