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TECNOLOGIA & SICUREZZA

Social e minori: come funzionerà la nuova app per il controllo dell’età

Dal prossimo luglio le piattaforme dovranno usare uno strumento che riconosce se l’utente ha più di 18 anni senza violare la privacy

Social e minori: come funzionerà la nuova app per il controllo dell’età

Niente più bugie sull’età per accedere ai social. O almeno, è questa la scommessa della Commissione europea, che da luglio introdurrà una nuova app pensata per bloccare l’accesso ai minori sotto i 18 anni. L’idea non è quella di schedare gli utenti, ma di usare un sistema semplice e sicuro per capire se chi si iscrive ha l’età giusta, nel pieno rispetto della privacy.

L’applicazione sarà messa a disposizione degli Stati membri e potrà essere integrata direttamente dalle piattaforme digitali. Funzionerà come una sorta di filtro invisibile: l’utente verrà sottoposto a un controllo automatico dell’età, ma non dovrà fornire informazioni sensibili come nome, cognome o altri dati personali. Nessuna banca dati, nessun archivio centralizzato. Solo un passaggio rapido per dimostrare di essere maggiorenni.

Come riporta il Financial Times Il principio alla base è quello della cosiddetta verifica selettiva dell’età: i dati vengono controllati una sola volta da un sistema certificato e la piattaforma riceve solo un “sì” o un “no”. In pratica, l’app confermerà se l’utente ha superato la soglia dei 18 anni, senza dire chi è. Questa soluzione è pensata per superare i limiti dei controlli attuali, che spesso si basano su autodichiarazioni facilmente aggirabili. E si inserisce in una strategia più ampia che porterà, entro fine 2026, all’introduzione del portafoglio di identità digitale europeo.

Linee guida comuni, ma nessuna età unica per tutta l’Ue

Nonostante le pressioni di alcuni Stati membri per introdurre una soglia unica, Bruxelles ha chiarito che trovare un’età standard valida per tutti è complicato, viste le differenze tra i 27 Paesi dell’Unione. Per questo, la Commissione preferisce puntare su strumenti flessibili, lasciando ai singoli governi la libertà di adattare la tecnologia al contesto nazionale. Tra le misure allo studio c’è anche l’idea di rendere gli account dei minori automaticamente privati, per impedire che utenti sconosciuti possano contattarli. E si valuta come ridurre l’effetto “dipendenza” di molte app, lavorando su design e notifiche.

Il pressing di Grecia, Francia e Spagna

I tre Paesi hanno firmato un documento con richieste ancora più rigide: obbligo per tutti i dispositivi con accesso a Internet di avere software di controllo parentale e sistemi di verifica dell’età integrati. E la proposta di una “maggioranza digitale” europea per l’accesso ai social.

Non solo social: nel mirino anche i siti per adulti

Il piano Ue non si ferma ai social network. Sono già in corso indagini su Meta, TikTok e su quattro grandi piattaforme pornografichePornhub, Stripchat, XNXX e XVideos – accusate di non avere controlli adeguati. La preoccupazione di Bruxelles è chiara: troppi minori accedono a contenuti inappropriati senza alcun ostacolo. Se su molte regole digitali l’Europa e gli Stati Uniti restano distanti, sulla tutela dei minori il fronte è comune. Le differenze normative restano, ma entrambi i blocchi sanno che l’educazione digitale e la protezione online non sono più rimandabili. E ora tocca alle piattaforme fare la loro parte.

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