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Storia
05 Giugno 2025 - 14:40
Danni causati dal terremoto a L'Aquila, in Abruzzo
L'Italia è un paese geologicamente molto attivo, situato tra le placche tettoniche Eurasiatica e Africana, il che la rende vulnerabile ai terremoti. Sebbene l'Italia sia storicamente abituata a scosse sismiche, gli ultimi 50 anni hanno visto eventi particolarmente catastrofici, con migliaia di vittime e danni ingenti. Ecco una panoramica dei dieci terremoti più forti e devastanti.
Il primo grande evento risale al 14 gennaio 1968 con il terremoto del Belice, che devastò la Sicilia occidentale. La magnitudo 6.1 causò la distruzione di Gibellina Vecchia, Montevago e Salaparuta Vecchia, con centinaia di morti. A distanza di decenni, il Cretto di Burri ricorda il tragico evento.
Nel 1976, il Friuli fu scosso da un devastante terremoto che il 6 maggio raggiunse una magnitudo 6.5. La scossa provocò 990 vittime e migliaia di sfollati, seguita da altre repliche a settembre.
Il 1980, il terremoto di Irpinia di magnitudo 6.9 fece 2.914 vittime, spargendo distruzione tra Campania e Basilicata, segnando la nascita del moderno sistema di Protezione Civile.
Nel 1984, l’Appennino centrale fu colpito da un altro forte sisma (magnitudo 5.9), con danni a Sora, L’Aquila e Isernia, ma senza gravi perdite umane.
Il 1990 portò il terremoto di Carlentini in Sicilia (magnitudo 5.7), con 17 vittime. Questo evento colpì un’area ad alta pericolosità sismica.
Nel 1997, una sequenza di terremoti colpì l'Appennino centrale, causando gravi danni e 11 vittime, tra cui il crollo della Basilica di San Francesco ad Assisi.
Il 2002 segnò il tragico terremoto in Molise, che causò il crollo di una scuola a San Giuliano di Puglia, con 27 bambini e una maestra morti.
Nel 2009, il terremoto de L’Aquila (magnitudo 6.3) provocò 309 vittime e distrusse la città, lasciando 80.000 sfollati. La sua memoria è ancora viva, e il rischio di nuovi sismi rimane alto.
Nel 2012, la Pianura Padana fu scossa da due forti terremoti, uno il 20 maggio (magnitudo 6.1) e l’altro il 29 maggio (magnitudo 5.9), che causarono 27 vittime in Emilia Romagna.
Infine, tra il 2016 e il 2017, l'Appennino centrale è stato teatro di una serie di terremoti, con l’evento più tragico del 30 ottobre 2016 (magnitudo 6.5) che devastò Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, con 299 morti.
Questi eventi tragici mettono in evidenza l’importanza della prevenzione e della preparazione, in un paese dove la sismicità è una costante e la vulnerabilità delle strutture è spesso un pericolo maggiore.
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