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FOOD & ECONOMIA

Agroalimentare: grano e mais a nuovi picchi, ma i consumatori pagheranno caro

Dalla FAO nuove previsioni sul mercato globale: un aumento della produzione, ma con costi in crescita che preoccupano

Agroalimentare: grano e mais a nuovi picchi, ma i consumatori pagheranno caro

Nel 2025, il settore agroalimentare è a un crocevia. La FAO prevede una crescita record nella produzione di cereali e semi oleosi, ma anche un costante aumento dei costi delle importazioni alimentari, che potrebbe pesare sui consumatori. L’agenzia delle Nazioni Unite sottolinea un panorama incerto, segnato da sfide climatiche, tensioni geopolitiche e fluttuazioni dei prezzi che potrebbero compromettere la stabilità del mercato. Un quadro che ci obbliga a riflettere su come il cambiamento del nostro cibo influenzerà anche i nostri portafogli. Questo è quanto emerge dal Food Outlook, che analizza la situazione agricola globale.

Secondo le stime, nel 2025 la produzione di grano crescerà in modo moderato, con un incremento principalmente nell’Unione Europea, dove le condizioni meteo favorevoli dovrebbero favorire un aumento del 13%. Anche in India si prevede un raccolto record, grazie a un’ulteriore espansione delle terre coltivate. Tuttavia, nonostante l’incremento della produzione, il consumo di grano pro capite è destinato a diminuire.

A livello globale, la produzione di cereali secondari, come il mais, segnerà un aumento del 3,4%, grazie soprattutto a un potenziamento delle coltivazioni in paesi come gli Stati Uniti e il Brasile, dove si prevede una crescita del 6%. In alcune zone dell’Africa meridionale, infine, si stima una crescita simile, grazie a condizioni climatiche più favorevoli.

Anche il riso, alimento fondamentale a livello mondiale, raggiungerà un record storico con una produzione che toccherà i 551,5 milioni di tonnellate. La FAO prevede un incremento dell'1,4% nel commercio internazionale di riso, che arriverà a 60,5 milioni di tonnellate, grazie alla crescente domanda dall’Africa e all'aumento delle esportazioni da India e Sud America. A livello di consumo, si prevede un aumento del 2% nei Paesi a basso reddito, dove il riso continua a essere un alimento cruciale.

Se da un lato la produzione sembra prosperare, dall’altro i costi delle importazioni alimentari sono in forte crescita. Secondo il rapporto, nel 2024 il valore delle importazioni è aumentato del 3,6%, raggiungendo quasi 2,1 trilioni di dollari. Gli aumenti più rilevanti riguardano prodotti come caffè, , cacao, spezie, frutta e carne, mentre i costi per i cereali sono diminuiti del 4,6%.

La FAO avverte, infine, che nel 2025 le tensioni commerciali e politiche potrebbero influenzare ulteriormente i prezzi delle importazioni, con un impatto in particolare su bevande tropicali e prodotti di origine animale, creando nuove difficoltà per i mercati globali. Le sfide per la sicurezza alimentare sono quindi destinate a rimanere al centro dell’attenzione, con la necessità di adattarsi rapidamente a un contesto sempre più incerto.

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