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CINEMA

"Messia di Dune", Villeneuve torna su Arrakis per l’ultimo atto della sua epopea sci-fi

Gemelli Atreides, ritorni inattesi e il futuro della saga: ecco tutto quello che bolle nella sabbia

"Messia di Dune", Villeneuve torna su Arrakis per l’ultimo atto della sua epopea sci-fi

Dopo aver dominato il box-office con "Dune" e "Dune – Parte Due", Denis Villeneuve non accenna a rallentare. Il regista canadese è infatti pronto a riaprire i cancelli di Arrakis con "Messia di Dune", adattamento del secondo romanzo di Frank Herbert – e, a sentire lui, l’ultimo tassello del suo personale viaggio nel deserto delle spezie.

Un cast in continua metamorfosi: arrivano i gemelli Atreides

A far impazzire i fan, oltre al già annunciato Robert Pattinson nei panni del mutaforma Scytale, è la coppia di volti freschi scelta per incarnare le nuove generazioni del casato Atreides. Secondo Nexus Point News, Villeneuve ha affidato i ruoli dei gemelli Leto II e Ghanima a:

  • Nakoa‑Wolf Momoa – figlio di Jason Momoa, che rivedremo come l’immortale Duncan Idaho; per il giovane Wolf si tratta di un debutto di altissimo profilo.

Nakoa-Wolf Momoa (a destra) insieme alla sorella Lola Iolani Momoa (al centro) e il padre Jason Momoa (a sinistra) - fonte: People.com

  • Ida Brooke – talento britannico scoperto in "Silo" (Apple TV+) e "The Primrose Railway Children", pronta a calarsi nell’intrigata politica dell’Impero galattico.

Ida Brooke - fonte: IMDb

Chi conosce i romanzi sa che i gemelli compaiono solo nelle pagine finali di Messia, ma diventano centrali nel successivo "I figli di Dune". L’età dei due attori suggerisce che Villeneuve voglia già seminare elementi del terzo libro, fondendo le linee narrative in un’unica, grande saga.

Dodici anni dopo Paul: un capitolo “nuovo, ma nello stesso universo”

In un dialogo recente con Deadline, il regista ha spiegato che la trama si collocherà circa dodici anni dopo gli eventi di "Parte Due". «Pur restando nello stesso mondo, questo sarà un film completamente diverso», ha promesso Villeneuve, lasciando intendere un tono più intimista e riflessivo, in linea con il libro di Herbert che mette in discussione il mito messianico di Paul Muad’Dib.

Produzione monstre firmata Warner e Legendary

Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures torneranno a sostenere la colossale macchina produttiva, con un budget che si preannuncia all’altezza dei due lungometraggi precedenti. Se tutto procederà come previsto, le riprese potrebbero partire entro l’anno, anche se Villeneuve mantiene il riserbo: «Questi film richiedono tempo. Meglio non lanciare date in aria», ha detto con la cautela di chi ha imparato a gestire hype e aspettative.

L’addio di Villeneuve (e i primi rumor sul successore)

Il cineasta ha già dichiarato che "Messia di Dune" segnerà la fine del suo impegno diretto nel franchise: «Sento il bisogno di cambiare orizzonte». Naturale, allora, che circolino già nomi di possibili eredi dietro la sedia del regista: da Maggie Gyllenhaal, reduce dal successo di "The Lost Daughter", a Alex Garland ("Ex Machina"), fino a un intrigante ritorno di Christopher McQuarrie, sostenuto da Legendary per la sua abilità nel maneggiare ensemble corali.

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