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Tensioni tra OpenAI e Microsoft: ipotesi di ricorso all’antitrust

La collaborazione tra OpenAI e Microsoft è al centro di un confronto strategico che potrebbe sfociare in un contenzioso legale

Tensioni tra OpenAI e Microsoft

Ipotesi di ricorso all’antitrust

La collaborazione tra OpenAI e Microsoft, avviata negli anni scorsi con investimenti rilevanti nel settore dell’intelligenza artificiale, è oggi al centro di un confronto strategico che potrebbe sfociare in un contenzioso legale. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, OpenAI starebbe valutando l’ipotesi di presentare un reclamo antitrust contro Microsoft, accusandola di comportamenti potenzialmente anticoncorrenziali.

Al centro della disputa vi è la volontà di OpenAI di trasformarsi in una Public Benefit Corporation (PBC), forma giuridica che le consentirebbe di raccogliere capitali da investitori e distribuire utili, pur mantenendo una finalità pubblica. Il passaggio, annunciato a maggio 2025, richiede però il consenso dei principali partner, tra cui Microsoft, che attualmente detiene l’esclusiva sulla distribuzione dei modelli sviluppati dalla startup.

Le trattative tra le due società, che si sono intensificate nelle ultime settimane, si sono rivelate complesse. Secondo fonti interne citate dalla stampa statunitense, OpenAI avrebbe considerato varie opzioni, tra cui una comunicazione pubblica volta a evidenziare il ruolo predominante assunto da Microsoft nel settore dell’IA e l’eventualità di rivolgersi alle autorità regolatorie per sollecitare un esame dei rapporti contrattuali in essere.

Microsoft ha investito complessivamente circa 19 miliardi di dollari in OpenAI, ottenendo in cambio diritti preferenziali sull’uso delle tecnologie sviluppate. La posizione dominante della società di Redmond è vista da OpenAI come un vincolo alla propria autonomia operativa, soprattutto in vista della transizione verso un modello societario più orientato al mercato.

Al momento non sono state formalizzate azioni legali, ma l’evoluzione della vicenda verrà seguita con attenzione anche dalle autorità di regolazione del mercato e dagli altri attori del comparto tecnologico.

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