Cerca

Animali

Squali in Italia: quanto è pericoloso il Mediterraneo?

La verità sugli squali italiani: tra leggende e realtà, queste specie sono in pericolo, non pericolose

Squali in Italia: quanto è pericoloso il Mediterraneo?

Uno squalo bianco

I mari italiani ospitano una varietà di squali, da quelli più conosciuti a specie più rare e in pericolo. Nonostante la loro reputazione temibile, la maggior parte degli squali presenti nelle acque italiane non rappresenta alcun pericolo per l’uomo e svolge un ruolo cruciale nel mantenimento dell’equilibrio ecologico marino. In questo articolo esploreremo le specie più note e dove trovarle, sfatando miti e preoccupazioni ingiustificate.

In Italia, si trovano almeno 47 specie diverse di squali, molte delle quali rare o minacciate dalla pesca e dalle catture accidentali. Tra le specie più comuni, possiamo citare la verdesca, lo squalo volpe, il capopiatto, lo squalo palombo, e lo smeriglio, mentre altre come lo squalo bianco sono estremamente rari. Vediamo però più da vicino alcune delle specie più note.

La verdesca (Prionace glauca)

La verdesca, o squalo azzurro, è uno degli squali più comuni nel Mediterraneo. È facilmente riconoscibile grazie alla sua colorazione blu e al corpo slanciato. Questo predatore pelagico è frequentemente avvistato sia in mare aperto che vicino alla costa, soprattutto durante la stagione della riproduzione. Si nutre di pesci e calamari, ma è purtroppo una delle specie più catturate accidentalmente dalla pesca. La popolazione di verdesca è in declino e viene considerata vulnerabile.

Lo squalo volpe (Alopias vulpinus)

Questo squalo, noto per la sua lunga coda a frusta, è una specie pelagica che preferisce le acque profonde, ma che si avvicina alla costa alla ricerca di cibo. Sebbene non pericoloso per l'uomo, è vulnerabile a causa della pesca e della cattura accidentale. La sua lunga coda viene utilizzata per cacciare le prede, come pesci e calamari.

Lo squalo mako (Isurus oxyrinchus)

Il mako, uno degli squali più agili e veloci, è noto per la sua abilità nella caccia a prede come tonni e pesci spada. Sebbene meno comune in Italia, è stato avvistato principalmente in mare aperto. Anche questa specie è in pericolo, a causa della pesca commerciale e del bycatch nelle tonnare.

Lo squalo capopiatto (Hexanchus griseus)

Con la sua testa larga e appiattita e i suoi grandi occhi blu fluorescenti, lo squalo capopiatto è una delle specie più affascinanti del Mediterraneo. Può raggiungere i 5 metri di lunghezza ed è caratterizzato dalla presenza di sei paia di fessure branchiali, a differenza della maggior parte degli squali. Sebbene la sua presenza sia rara, può essere trovato principalmente nelle acque più profonde e ha un comportamento solitario.

Lo squalo elefante (Cetorhinus maximus)

Lo squalo elefante, uno dei pesci più grandi del mondo, è un gigante gentile che si nutre esclusivamente di plancton. Nonostante la sua impressionante dimensione (fino a 12 metri di lunghezza), non è pericoloso per l'uomo. Questo squalo è stato avvistato più frequentemente lungo le coste pugliesi e nell'Adriatico, ma un tempo era presente anche nelle acque della Sardegna e nel Mar Ligure. La sua popolazione è in declino a causa della pesca commerciale e dei cambiamenti ambientali.

Lo squalo bianco (Carcharodon carcharias)

Lo squalo bianco, noto per la sua fama di predatore, è la specie più temuta tra gli squali. Sebbene in passato fosse più comune, oggi è considerato molto raro in Italia. Gli avvistamenti più frequenti si verificano nel Canale di Sicilia, dove sono stati osservati giovani esemplari, suggerendo che quest'area potrebbe essere un importante sito di riproduzione per la specie.

Gli squali possono essere avvistati lungo tutte le coste italiane, ma alcune specie tendono a preferire determinate aree, spesso legate alla disponibilità di cibo o alla riproduzione. Ad esempio, lo squalo elefante è stato visto soprattutto nell’Adriatico e lungo le coste pugliesi. Lo squalo bianco, sebbene raro, si concentra principalmente nel Canale di Sicilia, vicino al Nord Africa. La maggior parte degli squali preferisce le acque più profonde, ma alcune specie come la verdesca e lo squalo volpe possono essere avvistate anche più vicino alla costa, specialmente in determinati periodi dell’anno.

Purtroppo, la maggior parte della popolazione degli squali italiani è in declino, minacciata dalla pesca industriale, dalle catture accidentali e dalla perdita di habitat. Le specie più vulnerabili, come lo squalo volpe e lo squalo mako, rischiano l'estinzione a causa delle attività umane. È fondamentale quindi che la nostra attenzione si rivolga alla protezione di questi animali, che svolgono un ruolo chiave nell'equilibrio ecologico marino.

Nonostante la loro fama di animali pericolosi, gli squali sono predatori indispensabili per la salute dei nostri mari. La loro presenza nelle acque italiane non deve essere motivo di preoccupazione, ma piuttosto di curiosità e rispetto. Gli avvistamenti di squali dovrebbero stimolare la consapevolezza sulla necessità di tutelare queste affascinanti e antiche creature marine.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.