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Lavoro in viaggio

La verità dietro il lavoro del travel vlogger

Oltre i filtri: cosa significa davvero “vivere viaggiando”

La verità dietro il lavoro del travel vlogger

C'è chi viaggia per staccare dalla routine. E poi c'è chi ha trasformato quella fuga in una professione. Sono i travel vlogger, nuova frontiera del racconto turistico nell'era digitale. Armati di videocamere, droni e smartphone, narrano il mondo per milioni di follower. Ma dietro le immagini da sogno, si cela un lavoro a tempo pieno, fatto di strategie, competenze digitali e tanta resilienza.

Chi è (davvero) un travel vlogger?

Non basta filmare un tramonto esotico per definirsi travel vlogger. La figura nasce dalla fusione tra "travel" (viaggio) e "vlogger" (video blogger): sono content creator specializzati in racconti di viaggio tramite video, soprattutto su YouTube, Instagram, TikTok o blog personali. Alcuni si concentrano sul lusso, altri sull’avventura, il cibo, le esperienze locali o i viaggi zaino in spalla.

Accanto ai video, spesso producono anche articoli, fotografie e contenuti per collaborazioni con brand, enti del turismo o agenzie di viaggio. L’obiettivo? Ispirare, informare e intrattenere, costruendo al tempo stesso una community fedele.

Come si diventa travel vlogger?

Non esiste un albo né una strada unica. Tuttavia, chi oggi ambisce a trasformare i viaggi in lavoro deve possedere un mix di creatività, spirito imprenditoriale e competenze digitali.

Tra i percorsi di studio utili:

  • Comunicazione, giornalismo o marketing, per la parte narrativa e promozionale;

  • Turismo o lingue straniere, per comprendere meglio le dinamiche culturali e logistiche del settore;

  • Ma spesso sono i corsi online (anche gratuiti) a fare la differenza: video editing, fotografia, SEO, storytelling e social media marketing.

Si guadagna davvero?

Sì, ma non subito. E non sempre tanto.

Chi è agli inizi guadagna poco o nulla. Gli introiti crescono con il tempo, la qualità dei contenuti e l’engagement del pubblico. I canali di guadagno principali sono:

  • Sponsorizzazioni e product placement

  • Video brandizzati

  • Affiliazioni (come Booking, Amazon, ecc.)

  • Corsi online, e-book o consulenze

  • In alcuni casi, viaggi e hotel offerti in cambio di visibilità

Un travel vlogger affermato può arrivare a guadagnare 2.000 – 10.000 euro al mese, ma servono costanza, numeri e una forte identità.

I pro e i contro del mestiere da sogno

Uno dei principali vantaggi del travel vlogging è la capacità di offrire un’esperienza immersiva: grazie alla componente visiva e sonora, lo spettatore sente davvero l’atmosfera di un mercato locale, il fruscio delle onde o il silenzio di una foresta remota, e questo crea un legame emotivo più forte rispetto al solo testo. 

In più, chi vlogga spesso sviluppa competenze preziose in video editing, narrazione e comunicazione, trasformando la propria passione in un laboratorio creativo continuo . Un altro aspetto positivo è la capacità di costruire una community: commenti, messaggi diretti e condivisioni permettono di creare un gruppo di follower interessati ai tuoi consigli e pronti a seguire i tuoi viaggi .

Tuttavia, questo mestiere comporta anche molti compromessi. Innanzitutto, richiede notevoli investimenti in tempo e attrezzatura: girare e montare video, promuoverli sui social e gestire l’aspetto tecnico può diventare opprimente, soprattutto quando si è in viaggio.

Alla lunga, può emergere una forma di stress da prestazione: la necessità costante di offrire contenuti “wow” può trasformare la vacanza in lavoro, impedendoti di goderti pienamente ogni momento. E poi c’è la logistica: voli cancellati, problemi con le prenotazioni o malattie improvvise sono insidie molto reali . Infine, dal punto di vista personale e psicologico, l’assenza di una rete fissa di supportocolleghi, contratti stabili, benefit – e la costante esposizione al giudizio pubblico possono derivare in un senso di solitudine professionale e vulnerabilità emotiva.

Un mestiere per chi?

Il travel vlogging è un lavoro per chi ama viaggiare non da turista, ma da narratore. Serve spirito d’adattamento, voglia di imparare, e un pizzico di incoscienza. Non è per chi cerca stabilità o stipendi sicuri, ma può essere una strada affascinante per chi vuole creare il proprio spazio nel mondo digitale.

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