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La saga di '28 Giorni Dopo': il ritorno dell’incubo firmato Danny Boyle

Esplorando l'evoluzione del contagio e le sue implicazioni sociali e morali

La saga di '28 Giorni Dopo': il ritorno dell’incubo firmato Danny Boyle

Ve lo ricordate quel capolavoro zombie del 2002 ideato da Danny Boyle e Alex Garland che ridefinì il genere horror post-apocalittico? 28 Giorni Dopo ha dato il via a un viaggio lungo 30 anni tra epidemie, quarantene e virus incontrollabili. Oggi quella saga si espande con una nuova trilogia, il cui primo capitolo, 28 Anni Dopo, è arrivato nel 2025.

28 Giorni Dopo (2002): l’origine della paura

Girato con un budget ridotto e telecamere digitali, il film segue Jim (Cillian Murphy), un uomo che si risveglia dal coma in una Londra deserta. Il Regno Unito è stato devastato da un virus chiamato “Rage”, trasmesso dal sangue e capace di trasformare le persone in esseri aggressivi in pochi secondi. La forza del film sta nella sua crudezza visiva e nella scelta di zombie non lenti e goffi, ma veloci e letali. Boyle e Garland puntano sul realismo psicologico, trasformando l’apocalisse in una questione morale e sociale.

28 Settimane Dopo (2007): la falsa speranza

Ambientato 28 Settimane Dopo, il secondo film mostra un Regno Unito apparentemente bonificato grazie all’intervento militare della NATO. Una zona sicura viene stabilita a Londra, ma il virus torna a diffondersi attraverso una portatrice asintomatica. Il film, diretto da Juan Carlos Fresnadillo, mantiene alta la tensione e amplifica il conflitto tra sopravvivenza umana e controllo militare.

Perché proprio il numero 28?

Il numero “28” è stato scelto per rappresentare un’unità di misura temporale precisa e inquietante. 28 giorni, 28 settimane, 28 anni: una progressione che scandisce il tempo della degenerazione e dell’evoluzione del contagio.

28 Anni Dopo (2025): una nuova apocalisse

A 23 anni dal primo film, Danny Boyle torna alla regia e Alex Garland alla sceneggiatura per 28 Anni Dopo, il primo film di una nuova trilogia. La storia è ambientata in una Gran Bretagna ancora isolata, dove la civiltà si è frammentata in micro-comunità. Protagonisti sono Spike (Alfie Williams) e suo padre Jamie (Aaron Taylor-Johnson), che vivono sull’isola di Lindisfarne. Quando Spike decide di esplorare la terraferma, scopre un mondo trasformato: infetti mutati, società in rovina, e una violenza dilagante.

Girato in 4K con iPhone, il film mantiene l’estetica ruvida e realistica del primo capitolo, aggiornandola con tecnologie contemporanee. Accolto positivamente dalla critica (89% su Rotten Tomatoes), ha incassato oltre 60 milioni di dollari, superando le aspettative per un film horror distopico.

Il secondo film: 28 Anni Dopo – Il Tempio di Ossa

Diretto da Nia DaCosta, il secondo capitolo uscirà il 16 gennaio 2026. La trama ruoterà attorno a Sir Jimmy Crystal (Jack O’Connell), leader di una setta che vede nel virus una forma di purificazione. Tornano Spike e Jamie, e secondo indiscrezioni, anche Cillian Murphy, che riprenderà il ruolo di Jim.

Cosa aspettarsi dalla trilogia

  • Un ritorno all’atmosfera claustrofobica del primo film, con scenari urbani deserti e contaminati.

  • Una riflessione sull’umanità e sull’evoluzione del male, sia biologico che culturale.

  • La continuità narrativa offerta dal ritorno di personaggi iconici e dalla visione coesa di Boyle e Garland.

Un futuro incerto e affascinante

La saga di 28 Days Later ha sempre raccontato l’orrore del contagio come metafora del collasso della civiltà. Con questa nuova trilogia, il franchise si reinventa, abbracciando temi come l’isolamento, la spiritualità estrema e la trasmissione della memoria collettiva. Una visione post-pandemica, più attuale che mai.

Il terzo capitolo, ancora senza titolo ufficiale, sarà diretto nuovamente da Danny Boyle. E se il passato è stato il caos, il futuro potrebbe essere ancora più oscuro.

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