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Da meme virale a strategia di marketing: l’economia dei Brainrot conquista i brand

Diversi creator non si limitano a postare i loro contenuti bizzarri, ma li monetizzano vendendo corsi e tutorial

Da meme virale a strategia di marketing: l’economia dei Brainrot conquista i brand

"Trallallero trallallà", uno dei personaggi brainrot

"Siamo diventati ricchi con i Brainrot!", "Come ho fatto 4k in una settimana postando Brainrot italiani" e "Ecco come guadagnare migliaia di dollari con i video di Brainrot". Questi sono solo alcuni degli slogan che hanno invaso i social negli ultimi mesi. Quelli che inizialmente sembravano essere semplici contenuti assurdi e privi di logica, generati dall’intelligenza artificiale, sono ora diventati un vero e proprio business, alimentato da una “Brainrot economy” in pieno boom.

I Brainrot, ibridi di nonsense che hanno invaso i social, non sono solo un’estetica visiva, ma anche una nuova forma di reddito per molti creator. Dietro a questi contenuti surreali non si nascondono solo artisti dell'assurdo, ma anche professionisti che hanno costruito una vera e propria industria intorno a questa estetica virale. Creatori di contenuti vendono prompt, video lezioni, guide PDF e corsi online per insegnare a generare contenuti simili, promuovendo il loro potenziale di “esplosione” sui social.

In questo mercato in espansione, diversi creator non si limitano a postare i loro contenuti bizzarri, ma li monetizzano vendendo corsi e tutorial su come replicare il fenomeno. Su piattaforme come Discord, esistono community private dove gli utenti si scambiano consigli, prompt e tecniche per aggirare le linee guida dei software, creando contenuti “estremi” che sfidano la logica, e a volte la decenza. La creazione di contenuti Brainrot è diventata così un business fiorente, con creator come Fusion Boy, famoso per i suoi mash-up di Putin e Trump con animali mitologici, che offrono video corsi a 70 euro ciascuno.

Inoltre, sono emerse guide PDF da 35 euro su come costruire il proprio universo Brainrot e conquistare piattaforme come TikTok, mentre alcuni creator raccontano di aver venduto decine di corsi al giorno, con guadagni significativi in pochi mesi.

Ma l'economia dei Brainrot non si ferma ai confini delle piattaforme social. Sempre più brand, specialmente nel settore tech, stanno cercando di sfruttare il potenziale commerciale dei Brainrot, promuovendo i loro marchi all'interno di video bizzarri. Questo fenomeno non è nuovo: con il successo virale di contenuti come Skibidi Toilet, grandi marchi come Walmart, Target e Amazon hanno già collaborato con Bonkers Toys per produrre una linea di giocattoli a tema nel 2024.

Secondo Maggie Walsh, responsabile della strategia presso l'agenzia di marketing digitale Glow, intervistata da Ad Age, "I meme non sono più solo un linguaggio di internet: sono diventati una vera e propria valuta culturale dominante, parte integrante delle strategie di marketing e comunicazione di un brand". In altre parole, i Brainrot, nati come un’estetica giocosa e demenziale, sono ormai diventati un modello di business strutturato, in grado di generare profitto attraverso la vendita di corsi, prodotti brandizzati e contenuti sponsorizzati.

I Brainrot, con le loro creature surreali e le immagini grottesche, non sono più solo una curiosità virale: sono diventati il cuore di una nuova economia digitale. Questi contenuti, pensati per attirare l’attenzione e generare clic, hanno trasformato l’assurdo in una forma di business che non solo rende i creator ricchi, ma sta cambiando anche il panorama del marketing e delle strategie online. La linea tra intrattenimento e business si fa sempre più sottile, con i Brainrot che sembrano essere la prova che, nell’era digitale, l’irrazionale può diventare il motore di un’impresa redditizia.

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