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Storia e cinema
30 Giugno 2025 - 20:45
“Comandante Cody, il tempo è giunto. Esegui l’Ordine 66.”
Questa frase, pronunciata con freddezza da Ian McDiarmid in Star Wars: La Vendetta dei Sith, segna uno dei momenti più drammatici e iconici dei prequel della saga. Con queste parole, l’Imperatore Palpatine, aka Darth Sidious, ordina agli eserciti di cloni di eliminare tutti i Jedi, dando il via a quella che i fan ricordano come la Grande Purga Jedi: una sanguinosa epurazione che spazza via i custodi della pace della galassia, traditi (inconsciamente come viene poi spiegato nelle serie animate) dai loro stessi alleati.
Dietro questa scena, molto più di un colpo di scena narrativo, si cela un forte legame con un episodio oscuro e reale della storia contemporanea avvenuto 91 anni fa: la Notte dei lunghi coltelli. Il 30 giugno del 1934, Adolf Hitler orchestrò un massacro politico in Germania volto a eliminare i rivali all’interno del partito nazista. La violenta epurazione colpì la Sturmabteilung (SA), le “camicie brune”, e altri oppositori, consolidando così il potere assoluto di Hitler e segnando una svolta cruciale verso il regime totalitario nazista.
La Notte dei lunghi coltelli fu caratterizzata da arresti, esecuzioni sommarie e un clima di terrore, che segnò l’inizio di un periodo di repressione senza precedenti in Germania. La comunità internazionale e molte voci interne al paese rimasero scioccate di fronte a tale brutalità, ma il regime riuscì a giustificare l’azione come necessaria per la stabilità dello Stato, un po' come Palpatine che aveva giustificato la purga definendo i Jedi i veri traditori della Repubblica.
George Lucas aveva apertamente ammesso che questa pagina tragica della storia è stata una fonte di ispirazione fondamentale per l’Ordine 66 e per il modo in cui ha voluto rappresentare il crollo della Repubblica Galattica e la nascita dell’Impero. In diverse interviste, Lucas ha sottolineato come volesse raccontare un momento in cui “un sistema apparentemente stabile si trasforma in una dittatura, usando la violenza e il tradimento per eliminare ogni opposizione.”
La scelta di ambientare questa epurazione in un contesto fantascientifico con soldati clonati obbedienti fino all’ultimo ordine, riflette il meccanismo di controllo e la perdita di autonomia individuale che spesso caratterizzano i regimi autoritari. In questo senso, l’Ordine 66 diventa una potente allegoria della storia reale e un monito universale sui pericoli del totalitarismo.
Oggi, guardando indietro alla trilogia dei prequel, la scena dell’Ordine 66 si conferma non solo come un momento cruciale nel racconto di Star Wars, ma anche come una riflessione profonda su come la storia possa ripetersi, anche 91 anni dopo, nelle galassie lontane, molto lontane.
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