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Estate 2025
04 Luglio 2025 - 18:45
Quando l’estate entra nel vivo e le notti diventano una sfida contro l’afa, l’idea di dormire senza vestiti sembra una soluzione immediata e liberatoria. Addio pigiama, via la t-shirt: solo pelle e lenzuola (se ci si riesce). Ma è davvero il modo migliore per affrontare le notte torride? La risposta, a sorpresa, è: non necessariamente.
Secondo le ricerche più recenti, tra cui uno studio pubblicato nel 2024 sulla rivista Sleep Health Journal, la chiave per un sonno ristoratore sta nella regolazione della temperatura corporea. È noto che per addormentarsi il corpo deve raffreddarsi, ma togliere tutti gli strati non sempre aiuta: in alcune condizioni può addirittura peggiorare le cose.
Sembra controintuitivo, ma dormire nudi può rendere più difficile abbassare la temperatura corporea. Come spiega James Wilson, esperto del sonno britannico noto come “The Sleep Geek”, sudare a contatto diretto con le lenzuola può creare una sorta di “isolamento” che trattiene il calore anziché disperderlo. E senza un tessuto che assorba l’umidità, il sudore rimane sulla pelle, rendendo il corpo ancora più caldo.
In più, c’è anche l’aspetto psicologico: alcune persone, soprattutto se non abituate, possono sentirsi più esposte o vulnerabili dormendo senza indumenti. Questo senso inconscio di disagio può interferire con il rilassamento e, di conseguenza, con il sonno stesso.
La buona notizia è che dormire bene anche con il caldo è possibile, senza necessariamente rinunciare al pigiama. La scelta del tessuto è fondamentale: cotone e lino, fibre naturali altamente traspiranti, permettono al corpo di respirare e gestire meglio l’umidità, creando una barriera leggera ma efficace contro il caldo.
Oltre all’abbigliamento, è importante curare l’ambiente in cui si dorme. Secondo la National Sleep Foundation, la temperatura ideale in camera da letto è tra 15 e 19 gradi Celsius — un obiettivo difficile da raggiungere a luglio, ma che si può avvicinare con piccoli accorgimenti: finestra socchiusa, ventilatore ben posizionato, lenzuola fresche e magari un panno umido su polsi e collo, zone chiave per abbassare la temperatura corporea.
Se dormire nudi non è la soluzione al caldo, resta comunque una pratica con benefici documentati. Esporsi al sonno senza vestiti, quando la temperatura lo permette, aiuta il corpo a rilassarsi: riduce i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress), favorisce il metabolismo, e migliora la circolazione sanguigna. Inoltre, il contatto pelle a pelle con il partner stimola la produzione di ossitocina, l’ormone della felicità e del legame emotivo.
Dal punto di vista psicologico, lasciare da parte gli abiti può rappresentare un gesto di accettazione di sé e libertà. Per alcuni, è un modo per connettersi al proprio corpo e migliorare l’autostima, rendendo il sonno non solo un bisogno fisico, ma anche un piccolo rituale di benessere personale.
Insomma, dormire nudi non è una formula magica contro il caldo, ma può essere una scelta personale utile in determinati contesti. L’importante è non trascurare i veri fattori che influenzano la qualità del sonno: ambiente fresco, tessuti adeguati, alimentazione leggera e qualche piccolo trucco per aiutare il corpo a rilassarsi.
Per chi vuole affrontare le notti estive senza stress, più che spogliarsi del tutto, conviene forse vestirsi in modo intelligente. Perché la chiave per dormire bene, anche con 30 gradi, è tutta nell’equilibrio tra comfort, freschezza e un pizzico di cura in più per sé stessi.
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