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Michael Douglas si è ritirato dalla recitazione, almeno "fino a quando qualcosa di speciale non si presenti"

Dopo quasi sessant’anni davanti alla cinepresa, l’attore 80enne spiega le ragioni del suo addio all’azione

Michael Douglas si è ritirato dalla recitazione, almeno "fino a quando qualcosa di speciale non si presenti"

Sul palco del prestigioso Karlovy Vary International Film Festival in Repubblica Ceca, Michael Douglas ha fatto capire che il suo tempo da protagonista potrebbe essere definitivamente alle spalle. All’attore, due volte premio Oscar, è stato chiesto se tornerà a recitare: la risposta, secca, suona così: "Ho avuto una carriera molto intensa... Non lavoro dal 2022, volutamente, perché ho capito che dovevo fermarmi... Non ho reali intenzioni di tornare a recitare."

La presenza di Douglas al Karlovy Vary International Film Festival arriva a poche settimane dalla sua partecipazione anche al Taormina Film Festival 2025, dove è stato accolto con una standing ovation e ha ricevuto un premio alla carriera.

Chi è Michael Douglas

Figlio del leggendario Kirk Douglas, Michael ha costruito una carriera costellata di ruoli celebri da protagonista. Dal premio Oscar nel 1988 per Gordon Gekko in Wall Street ai successi di Fatal Attraction (1987), Basic Instinct (1992), Traffic (2000) e la serie The Kominsky Method (2018–2021), la sua presenza sullo schermo è stata una costante. 

Negli ultimi anni, seppur in ruoli minori, ha continuato a stupire:

  • Nel 2023 nel blockbuster Ant‑Man and the Wasp: Quantumania nel ruolo dell’originale Hank Pym.

  • Nel 2024, ha vestito i panni di Benjamin Franklin nella miniserie Apple TV+ Franklin, girata nel 2022

Perché ha deciso di fermarsi

Durante la conferenza stampa a Karlovy Vary, Douglas ha sottolineato come non volesse diventare “uno di quelli che muoiono sul set”. Dopo quasi 60 anni di lavoro intenso, ha scelto di fermarsi già nel 2022.

Il motivo è anche legato alla sua battaglia contro il cancro alla gola nel 2010. Sottoposto a chemioterapia e radioterapia, ha evitato un intervento chirurgico che avrebbe potuto togliergli la voce — e parte della mandibola. "Un cancro al quarto stadio non è una vacanza... L’intervento avrebbe significato non poter più parlare", ha spiegato.

Possibili progetti futuri

Douglas però non esclude del tutto un possibile ritorno: "Dico che non sono in pensione perché, se si presentasse qualcosa di speciale, tornerei." Inoltre, è al lavoro su una piccola produzione indipendente, sviluppata dalla sua casa di produzione Further Films, e sta già pensando a un soggetto “molto specifico”.

Un addio senza clamori, ma con la consapevolezza del proprio valore

L’uscita di scena di Douglas non è un trionfo rumoroso, ma un gesto consapevole: una scelta di equilibrio tra carriera, salute e famiglia. Al festival ha detto di preferire osservare sua moglie, Catherine Zeta-Jones, mentre lavora, piuttosto che affrettarsi verso un set.

Eredità e visione politica

Oltre al suo lavoro di attore e produttore (premi Oscar come protagonista e per One Flew Over the Cuckoo’s Nest), Douglas ha ribadito quanto la sua carriera e le sue battaglie personali l’abbiano portato a un nuovo stadio di vita. Al festival, ha citato anche le sue preoccupazioni sulla democrazia americana, definendola “a rischio” e “influenziata dal denaro”, temi per lui importanti quanto il cinema.

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