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“Stuart Fails to Save the Universe”: confermato il nuovo spinoff di "Big Bang Theory" con protagonista il proprietario della fumetteria

A tornare sul set della iconica sitcom ci saranno Denise, Barry Kripke e Bert Kibbler

“Stuart Fails to Save the Universe”: confermato il nuovo spinoff di "Big Bang Theory" con protagonista il proprietario della fumetteria

Dopo Young Sheldon e Georgie & Mandy’s First Marriage, l’universo di The Big Bang Theory si arricchisce di un nuovo spin-off. Ma stavolta la scommessa è azzardata: al centro della scena non c’è un giovane genio né un personaggio amato dal grande pubblico, bensì Stuart Bloom, l’imbranato e malinconico proprietario della fumetteria.

Il progetto si intitola Stuart Fails to Save the Universe, ed è stato ufficialmente annunciato da HBO Max, che ha dato luce verde alla serie creata da Chuck Lorre, insieme a Bill Prady e allo sceneggiatore Zak Penn (X-Men, Ready Player One).

Dal retrobottega della fumetteria al multiverso

Secondo quanto anticipato dagli stessi autori, la serie si allontanerà dalla struttura da sitcom classica per abbracciare toni più avventurosi, con un ampio uso di effetti speciali e CGI. Una svolta fantascientifica che sorprende, ma anche spiazza: Stuart, da eterno gregario triste e solitario, si troverà a viaggiare nel multiverso dopo aver attivato involontariamente un congegno sperimentale lasciato da Sheldon e Leonard.

A far compagnia al protagonista, un team altrettanto improbabile:

  • Denise (Lauren Lapkus), fidanzata di Stuart e commessa della fumetteria,

  • Barry Kripke (John Ross Bowie), lo scienziato con l'impedimento linguistico,

  • Bert Kibbler (Brian Posehn), geologo dai modi pacati ma imprevedibili.

Una squadra poco convenzionale per salvare l’universo… o forse per affondare definitivamente il franchise?

Umorismo nerd o salto nel vuoto?

Se da un lato l’idea di espandere il Big Bang Universe verso nuovi generi può sembrare una mossa audace, dall’altro non mancano i dubbi. Stuart è sempre stato un personaggio secondario, costruito sul disagio sociale e sull’autocommiserazione: ingredienti rischiosi per reggere una serie autonoma, soprattutto in chiave comico-avventurosa.

Una nostalgia che fatica a rinnovarsi

Lo show promette anche versioni alternative dei personaggi originali di The Big Bang Theory, un chiaro richiamo alla nostalgia, ma che rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio. Alcuni fan sperano in cammei degli storici interpreti – da Jim Parsons a Kaley Cuoco – ma al momento non è stato confermato alcun ritorno ufficiale.

L’impressione è che la produzione stia cercando di spremere ogni possibile derivato da un marchio ormai mitico, ma che forse ha già detto tutto ciò che doveva dire. Dopo il successo (con qualche riserva) di Young Sheldon, questo nuovo progetto sembra puntare sulla bizzarria più che sull’autenticità.

Quando arriva

La serie è attualmente in produzione, ma non è ancora stata annunciata una data di uscita ufficiale. Secondo fonti americane, una prima stagione da dieci episodi sarebbe già in fase avanzata, con un possibile debutto entro il primo semestre del 2026.

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