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Workation: come integrare vacanza e lavoro in modo efficace e sostenibile

L’evoluzione dello smart working: la workation, ossia la possibilità di svolgere le proprie attività professionali da località turistiche

Workation

Come integrare vacanza e lavoro in modo efficace e sostenibile

L’evoluzione dello smart working ha introdotto nuove modalità di organizzazione del lavoro, tra cui la workation – termine che unisce "work" e "vacation" – ossia la possibilità di svolgere le proprie attività professionali da località turistiche o contesti non convenzionali. Questo modello si sta diffondendo soprattutto nei mesi estivi, offrendo ai lavoratori la possibilità di conciliare produttività e benessere psicofisico.

Affinché una workation sia realmente efficace, è indispensabile predisporre un’infrastruttura tecnologica adeguata. Una connessione Internet ad alta affidabilità rappresenta il requisito minimo per garantire stabilità nelle comunicazioni e accesso continuo ai servizi aziendali. A ciò si affianca l’utilizzo di Virtual Private Network (VPN) per operare in sicurezza da reti pubbliche o private non protette. L’impiego di piattaforme collaborative (come Microsoft Teams, Zoom o Slack), l’accesso a cloud storage e la configurazione efficiente dei dispositivi portatili costituiscono ulteriori elementi operativi necessari a mantenere i livelli di performance.

Le imprese che promuovono politiche di flessibilità – inclusa la possibilità di lavorare da remoto anche in contesti non tradizionali – possono ottenere benefici sia in termini di produttività sia di employer branding. Secondo uno studio condotto da McKinsey (2023), il 63% dei lavoratori in Europa valuta positivamente le organizzazioni che offrono soluzioni di lavoro ibrido e flessibile. La workation, in particolare, può contribuire a migliorare il morale dei dipendenti, ridurre l’assenteismo e contenere i costi operativi relativi alla gestione degli spazi fisici aziendali.

Nonostante la crescente diffusione, la workation richiede un’attenta pianificazione contrattuale. Lavorare da località all’estero può comportare implicazioni legate al diritto del lavoro, alla fiscalità e alla copertura assicurativa. È quindi consigliabile adottare policy aziendali chiare che definiscano le condizioni, le durate massime, i Paesi ammessi e le modalità di rendicontazione. Inoltre, per le aziende con ruoli che prevedono interazioni dirette con il pubblico o mansioni strettamente operative, la workation resta una soluzione applicabile solo a una parte del personale.

Il fenomeno della workation si inserisce all’interno di una trasformazione più ampia del lavoro, che include lo sviluppo di modelli ibridi, l’autonomia nella gestione del tempo e l’adozione di metriche basate sugli obiettivi anziché sulla presenza. Per essere efficace, richiede un investimento non solo tecnologico ma anche culturale, orientato alla fiducia reciproca, alla responsabilizzazione dei dipendenti e a una leadership in grado di gestire team distribuiti.

Nel complesso, se regolamentata correttamente, la workation può rappresentare uno strumento utile per aumentare la resilienza organizzativa e attrarre profili professionali qualificati in un mercato del lavoro sempre più mobile e digitale.

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