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Salute & Benessere
22 Luglio 2025 - 09:00
Linee guida per un utilizzo corretto, efficiente e sicuro
Durante la stagione estiva, soprattutto nelle aree urbane, l’alterazione del microclima domestico può influire negativamente sul benessere delle persone, in particolare anziani, bambini, soggetti con patologie croniche e donne in gravidanza. Secondo quanto indicato dal Ministero della Salute, è importante adottare misure pratiche per garantire un ambiente interno salubre e contenere i rischi legati al caldo eccessivo.
In ambienti esposti al sole e con scarso isolamento termico, la temperatura interna può superare quella esterna a causa dell’effetto serra. Per contrastarlo è utile applicare schermature regolabili (come tende esterne, persiane o veneziane) alle finestre esposte a sud e sud-ovest. La ventilazione naturale è un’altra risorsa: aprire le finestre al mattino presto o di notte consente di abbassare la temperatura interna e migliorare il ricambio d’aria.
I ventilatori meccanici non abbassano la temperatura dell’aria ma ne aumentano la circolazione, migliorando temporaneamente la percezione del fresco. Tuttavia, secondo le indicazioni ministeriali, il loro utilizzo è sconsigliato quando la temperatura supera i 32 °C, poiché possono aumentare la sudorazione e, in assenza di un’adeguata idratazione, favorire la disidratazione. Gli apparecchi devono inoltre essere posizionati a distanza di sicurezza, evitando il flusso diretto sul corpo.
L’aria condizionata, se usata correttamente, può contribuire a mantenere un ambiente domestico più confortevole nelle ore più calde. Il Ministero della Salute raccomanda una temperatura interna compresa tra i 25 e i 27 °C, al fine di ridurre gli sbalzi termici rispetto all’esterno. È inoltre fondamentale mantenere chiuse le finestre durante l’uso dei condizionatori e utilizzare oscuranti per ridurre l’apporto di calore solare.
La manutenzione degli impianti è essenziale: filtri e unità esterne devono essere puliti regolarmente per evitare la diffusione di polveri e microrganismi. Ogni 2-3 anni è consigliata la verifica da parte di un tecnico del compressore e del fluido refrigerante. Gli impianti devono rispettare gli standard di sicurezza previsti (UNI 8199), inclusi i limiti di emissione sonora e i requisiti antincendio.
L’efficienza energetica è un altro aspetto da considerare. In un locale di circa 20 m², un condizionatore efficiente non dovrebbe superare il consumo di 1 kWh. Per ottimizzare i consumi, è utile evitare l’utilizzo simultaneo di elettrodomestici ad alto assorbimento (come scaldabagni, lampade alogene e forni) e limitare l’uso di apparecchi che producono calore nelle ore centrali della giornata.
Nei contesti con alta umidità ma temperature non estreme, l’uso di un deumidificatore può essere una valida alternativa per migliorare il comfort termico con minori consumi. Il flusso d’aria all’interno degli ambienti deve mantenersi sotto i 0,15 m/s per evitare discomfort. Inoltre, quando si passa da ambienti caldi a zone climatizzate, è consigliabile indossare abiti leggeri ma non troppo scoperti, per ridurre il rischio di sbalzi termici e contratture muscolari.
Infine, la posizione delle bocchette dell’impianto deve garantire una distribuzione uniforme dell’aria e deve essere progettata in modo da evitare flussi diretti su persone o zone di sosta prolungata. La presa d’aria esterna, infine, va collocata in aree ben ventilate per assicurare un efficace ricambio e prevenire il ricircolo di aria viziata.
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