l'editoriale
Cerca
Il caso
04 Agosto 2025 - 15:45
Negli ultimi tempi si moltiplicano i casi di furti digitali realizzati con dispositivi POS mobili. I malintenzionati utilizzano la tecnologia contactless per prelevare piccole somme da carte di credito, avvicinando silenziosamente il lettore alle borse o alle tasche delle vittime, spesso in luoghi affollati.
La modalità contactless si basa sulla tecnologia NFC (Near Field Communication) e consente transazioni rapide senza PIN per importi inferiori a 50 euro. Questo vale per le carte fisiche, mentre gli smartphone richiedono sempre l’autenticazione (tramite password, impronta digitale o riconoscimento facciale), anche per cifre minime.
Un episodio recente ha destato particolare attenzione: a Sorrento, una 36enne è stata arrestata dopo aver sottratto 100 euro dal registratore di cassa di un bar. I carabinieri, nel fermarla, hanno trovato nella sua borsa un POS contactless non autorizzato, probabilmente utilizzato per effettuare piccoli furti digitali. Le indagini hanno rivelato che la donna era già nota alle forze dell’ordine per reati simili, con furti per un totale di circa 9.000 euro, prevalentemente a Roma. Ora è in attesa di giudizio, mentre proseguono le ricerche per identificare un possibile complice e accertare eventuali prelievi fraudolenti.
Nonostante la diffusione del fenomeno, va chiarito che non si tratta di un metodo di furto semplice. I dispositivi POS restano attivi solo per circa 30 secondi e possono incontrare interferenze se nel portafoglio sono presenti più carte, rendendo il furto più complicato o impossibile. Inoltre, tutte le operazioni sono tracciabili, quindi il rischio per i truffatori di essere identificati è elevato.
Chi desidera difendersi da questi rischi può adottare diverse misure preventive:
Portafogli schermati con tecnologia RFID/NFC blocking;
Tenere le carte vicine o sovrapposte, magari tra altri documenti;
Evitare situazioni affollate in cui il contatto fisico è più facile.
Un'altra minaccia sono gli skimmer: dispositivi nascosti su POS o bancomat che copiano i dati della carta e, con l’aiuto di microcamere, anche i codici PIN. Questo tipo di truffa è più sofisticato e può causare danni economici maggiori.
Secondo i dati Istat relativi al biennio 2022-2023, l’1,1% degli utenti ha subito clonazione della carta di credito, in calo rispetto all’1,3% di sei anni fa. Al contrario, le truffe bancarie online sono aumentate del 74%, complice il boom degli utenti digitali (+25%).
Il 44,7% delle vittime ha scoperto la frode consultando l’estratto conto
Il 23,3% è stato avvisato dalla banca
Il 20,8% ha avuto la carta bloccata
Le persone straniere risultano più esposte ai reati comuni, ma meno vittime di truffe digitali rispetto agli italiani.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..