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SOCIETà
16 Agosto 2025 - 21:30
Il passaggio brusco dagli orari flessibili delle ferie a sveglie puntuali, riunioni e bollette da pagare può mandare in tilt anche i più equilibrati. Il corpo torna in città, la mente fatica a rientrare nei ranghi. Il risultato? Si fatica ad addormentarsi, ci si sveglia più volte durante la notte e la stanchezza si accumula, vanificando in pochi giorni l’effetto rigenerante dell’estate. Eppure ristabilire un sonno di qualità non è un miraggio: servono piccoli cambiamenti, discreti ma continui, per "educare" di nuovo l’organismo a riposare davvero.
Il primo passo è quello più semplice solo in apparenza: ricominciare a scandire le giornate con ritmi regolari. Tornare a casa con qualche giorno di anticipo sulla ripresa lavorativa permette di riallineare gradualmente gli orari dei pasti, delle uscite e soprattutto del sonno. Addormentarsi e svegliarsi sempre alla stessa ora, anche nei giorni liberi, è un segnale forte per il nostro orologio biologico, che dopo le vacanze tende a essere sfasato.
Un’altra abitudine strategica consiste nel riattivare il corpo, anche con attività fisica leggera ma costante: una camminata a passo svelto, qualche esercizio di stretching o yoga, un paio di vasche in piscina. Lo sforzo non dev’essere estremo: basta muoversi per rilasciare endorfine che combattono lo stress e facilitano il rilassamento serale. Il senso di piacevole “stanchezza” che ne deriva è la condizione ideale per abbandonarsi al sonno.
Non meno importante è mettere mano all’alimentazione. Dopo settimane in cui strappi e aperitivi sono la norma, tornare a mangiare in modo regolare e leggero aiuta il corpo a trovare stabilità. Frutta, verdura di stagione, cereali integrali, pesce, frutta secca e semi oleosi favoriscono la produzione di sostanze come il triptofano e il magnesio, che favoriscono la calma serale. La sera meglio tenersi alla larga da piatti elaborati, alcool e caffeina: un pasto eccessivo o “sbagliato” può compromettere l’addormentamento ancora più di una giornata stressante.
Ciò che davvero fa la differenza, però, è creare un rituale serale rilassante, da ripetere ogni sera con piacere quasi automatico. Un bagno caldo con qualche goccia di lavanda, la luce soffusa di una abat-jour, musica lenta, una tisana distensiva: associare questi gesti al momento del riposo aiuta il cervello a produrre melatonina nei tempi giusti. Tutto questo funziona davvero solo a una condizione: disintossicarsi dal mondo digitale almeno un’ora prima di andare a letto. Smartphone e tablet — tra notifiche, stimoli continui e luce blu — sono nemici dichiarati del sonno. Meglio lasciarli lontani dal comodino e sostituirli con la lettura di qualche pagina di un libro, trasformando il letto in un rifugio predisposto al riposo e non in un’estensione dell’ufficio o dei social network.
So quello che stai pensando: tutte queste strategie richiedono tempo, proprio ciò che scarseggia quando si rientra. È vero. Ma si tratta di tempo investito, non sprecato. Bastano pochi giorni di coerenza per smettere di rigirarsi nel letto con gli occhi spalancati e ricominciare a salutare l’alba rigenerati. Tornare a dormire bene, in fondo, è il modo migliore per sentire che le vacanze non sono finite: hanno semplicemente cambiato forma.
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