Cerca

Sapere & non sapere

La parola “supereroe” torna di dominio pubblico dopo decenni di esclusiva Marvel e DC

Dal 1967 al 2024, chiunque volesse utilizzare queste parole in ambito editoriale, pubblicitario o commerciale rischiava diffide legali

La parola “supereroe” torna di dominio pubblico dopo decenni di esclusiva Marvel e DC

Immagine di repertorio

Per oltre mezzo secolo i termini “superhero” e “superheroes” sono stati registrati come marchi commerciali congiuntamente da Marvel e DC Comics. Dal 1967 al 2024, chiunque volesse utilizzare queste parole in ambito editoriale, pubblicitario o commerciale rischiava diffide legali o contenziosi milionari.

L’origine di questo monopolio risale agli Stati Uniti: nel 1967 le due case editrici decisero di tutelare i termini come veri e propri marchi, equiparandoli al nome di un prodotto o di un’azienda. La motivazione era legata al riconoscimento del pubblico: secondo Marvel e DC, il consumatore associava inevitabilmente la parola “supereroe” ai loro personaggi.

Il termine “superhero” non nasce però nei fumetti. La sua prima attestazione risale al 1896, in un articolo dell’Evening Telegraph che parlava della guerra d’indipendenza cubana. Nel 1917 compare al plurale nell’autobiografia di guerra An Airman’s Outings di Alan Bott. Con la diffusione dei fumetti negli anni Trenta e Quaranta, la parola entra stabilmente nel linguaggio popolare fino alla registrazione ufficiale del marchio nel 1967.

Numerosi tentativi di utilizzo esterno del termine sono stati bloccati nel tempo. Tra i casi più noti:

  • nel 2006 l’editore GeekPunk fu costretto a cambiare il titolo del fumetto Super Hero Happy Hour in Hero Happy Hour;

  • nel 2010 il fumettista Ray Felix ritirò la domanda di registrazione del titolo A World Without Superheroes;

  • nel 2016 gli avvocati di Marvel e DC inviarono una diffida all’autore britannico Graham Jules per il manuale Business Zero to Superhero;

  • nel 2020 la società Liquid Help non ottenne la registrazione dello slogan Release Your Inner Superhero.

La situazione è cambiata nel settembre 2024, quando il fumettista e scrittore londinese S.J. Richold, autore di libri per bambini con la società Superbabies Ltd, ha chiesto al tribunale dell’Ufficio Marchi e Brevetti degli Stati Uniti di annullare i marchi. L’argomento principale: non si può detenere un monopolio su un intero genere narrativo. Marvel e DC non si sono opposte nei termini previsti, e il 26 settembre 2024 il marchio è decaduto. Da allora, le parole “superhero” e “superheroes” sono tornate di dominio pubblico.

La vicenda non è però conclusa. Richold ha segnalato che DC Comics continua a rivendicare diritti esclusivi sulla parola “super”, sollevando ulteriori questioni legali. Per il settore fumettistico e per gli operatori editoriali la caduta del marchio rappresenta comunque un passaggio significativo, aprendo la strada a un utilizzo più libero di un termine ormai universale.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.